Roma, 13 nov. (askanews) – “La legge di stabilizzazione occupazionale dei lavoratori socialmente utili, approvata dal Consiglio regionale, afferma sempre più quel “modello Lazio” che si sta affermando sul tema del lavoro. Lavoro che è sostentamento, è garanzia di sviluppo della personalità, è l’unico strumento che consente a ciascuno di noi di stare al mondo e di relazionarsi con gli altri, socialmente ed economicamente. Massima attenzione, quindi, alle persone che hanno bisogno, come confermano le leggi di contrasto al caporalato, quella sui lavoratori digitali e sull’equo compenso, approvate nei mesi scorsi, come pure la proroga dei percorsi dei precari della giustizia”. Così Eleonora Mattia (PD), presidente della IX Commissione lavoro della Regione Lazio. “Nel 2013 – sottolinea la Mattia – quando Nicola Zingaretti assunse per la prima vota la Presidenza di questa Regione, gli LSU erano 1334 unità e fu sottoscritto un accordo con il Ministero del lavoro che prevedeva per queste persone due “percorsi”: scegliere di fuoriuscire volontariamente dal bacino degli LSU, ricevendo 45 mila euro; oppure essere assunti dagli enti territoriali ove erano impiegati che, a fronte della stabilizzazione, si vedevano corrispondere 30 mila euro. Risorse che venivano dalla compartecipazione tra Ministero e Regione Lazio, rispettivamente per il 40% e per il 60%. A distanza di 6 anni, possiamo dire che quelle scelte hanno dato frutti perché, attualmente, i lavoratori socialmente utili sono 325. Con la legge appena approvata andiamo quindi a completare quel percorso virtuoso, procedendo verso lo “svuotamento del bacino regionale dei lavoratori socialmente utili” e, nel farlo, aumentiamo sensibilmente le risorse a disposizione con un contributo pari a 55 mila euro per chi decide di fuoriuscire dal bacino degli LSU e ben 60 mila euro – esattamente il doppio – ai comuni che scelgono di stabilizzare chi vuole continuare a prestare la propria attività lavorativa”. “Lo facciamo – conclude la presidente della IX Commissione lavoro – anche grazie agli emendamenti alla legge portati dall’assessore Claudio Di Berardino, nel solco di valori e principi che contraddistinguono l’azione di questa maggioranza nell’assicurare alle persone un lavoro sicuro e dignitoso, un ruolo nella società che non le discrimini e che non le releghi più in condizioni di debolezza odi fragilità”.