Roma, 3 ago. (askanews) – “A quasi tre anni dal primo forte terremoto del Centro Italia dobbiamo prendere atto di una situazione di stallo nel percorso di ricostruzione. Con cittadini ancora lontani dai propri borghi di origine e professionisti lasciati soli a combattere contro il muro di gomma della burocrazia e, nella maggior parte dei casi, senza essere pagati. Nonostante provengano quasi tutti dalle stesse zone colpite dal terremoto”. Questo il commento di Donatella Maiolatesi, presidente dell’Ordine degli architetti di Ancona, a poche ore dall’incontro che si terrà a Camerino tra la stampa, il Consiglio Nazionale e gli ordini degli architetti delle province interessate.
“Il ruolo degli architetti nel processo di ricostruzione e messa in sicurezza è assolutamente essenziale. La nostra professionalità, che in situazioni normali ci consente di essere un punto di riferimento e una guida per il cittadino, nelle pratiche post-sisma è messa a dura prova perché dobbiamo dividerci tra ordinanze, non sempre chiarissime, e soprattutto uno scarso confronto con le istituzioni, alle quali abbiamo molte richieste da fare che elencheremo domani a Camerino”.
“Tutto questo – continua Maiolatesi – lo sperimentiamo nei due Comuni della nostra provincia che si trovano all’interno del cratere: Fabriano e Cerreto d’Esi. Le difficoltà riscontrate dai nostri colleghi di province limitrofe, più duramente colpite, sono se possibile maggiori e senza una svolta è davvero difficile immaginare che i paesi scossi dal terremoto del 2016 possano tornare a vivere”.