Roma, 13 giu. (askanews) – Prevenire la violenza di genere e il bullismo rendendo, soprattutto, le ragazze più consapevoli dei propri diritti e del proprio valore. Questi gli obiettivi del progetto “ABC, Alfabeti per l’educazione sentimentale”, presentato questa mattina presso il teatro della scuola Toscanini via Flavio Andò 15 e che, in tutta Italia, sarà realizzato solo in 11 scuole primarie e secondarie di primo grado nel I e nel III Municipio di Roma. All’incontro hanno partecipato Giovanni Caudo, presidente del III Municipio, Sabrina Alfonsi, presidente del I Municipio, Claudia Pratelli, assessora alla scuola del III Municipio, Giovanni Figà Talamanca, assessore alla scuola del I Municipio e Monica Pasquino dell’Associazione Scosse e Maria Grazia Panunzi di Aidos.
“Credo molto che la città e le istituzioni tutte debbano essere presenti nelle scuola perché le cose davvero importanti dal punto di vista degli orientamenti culturali e delle idee si imparano proprio tra le mura degli edifici scolastici. E quanto apprendiamo ce le portiamo dietro, sempre. La lotta alla violenza di genere è una questione su cui stiamo lavorando tantissimo, dentro e fuori dalle scuole. Tanto che ci stiamo impegnando per offrire ai cittadini una Casa dei Diritti delle Differenze con tutti i servizi che il Municipio può offrire. Una città ‘grande’ non può non annoverare uno spazio di questo tipo. Contiamo di poter portare a compimento a breve tutto questo” ha dichiarato Giovanni Caudo, il Presidente del III Municipio, nel corso della conferenza stampa. “Come Municipio I abbiamo lavorato sul tema del bullismo e sul contrasto agli stereotipi di genere con un progetto europeo che ha già portato alla stesura delle linee guida sul bullismo e ha coinvolto molte scuole del nostro territorio. L’Europa sta investendo molte risorse sul tema della violenza di di genere e sul bullismo e noi abbiamo avuto e stiamo avendo l’opportunità di lavorare in tandem con le associazioni SCOSSE e ora AIDOS. Mi auguro che anche in futuro vengano coinvolte sempre più istituti, perché il contrasto al bullismo e alla violenza di genere parte dall’educazione. La cosa più importante che possiamo fare noi adulti, come genitori e come istituzioni, nei confronti delle bambine e dei bambini, dei ragazzi e delle ragazze, è tornare a privilegiare il dialogo, a parlare con i nostri figli, allievi, studenti, permettere loro di pensare se stessi e gli altri in termini di parità -ma soprattutto, tornare ad ascoltarli”. Così la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi.
“Abbiamo fortemente voluto questo progetto sul nostro territorio perché ci rendiamo conto che siamo ancora immersi in un sistema di dominio degli uomini sulle donne. E’ un sistema che esiste da sempre, estremamente pervasivo, con donne che guadagnano meno o che sono disoccupate, oggetto di stereotipi medievali e arcaici. La violenza maschile cresce e fermenta in questo modello culturale, il modo migliore per scardinarlo è l’educazione e luogo migliore è proprio la scuola” afferma Claudia Pratelli, Assessore alla scuola del III Municipio.
Monica Pasquino di Scosse, invece, spiega la scelta del I e del III Municipio: “Con Aidos ci siamo rivolte in primis al I e al III Municipio perché crediamo che iniziative di questo tipo necessitino del sostegno dei genitori e delle forze politiche istituzionali. Il I e il III Municipio ci sembravano rispondere a queste caratteristiche perché abbiamo la sensazione di andare nella stessa direzione, concependo la scuola pubblica come spazio di pluralità, di educazione alle differenze e al rispetto di sé e dell’altra/o”, conclude.
L’iniziativa è parte di un progetto cofinanziato dall’Unione Europea, coordinato da End Fgm European Network, e vede il coinvolgimento anche di scuole di Germania, Portogallo e Spagna. Il progetto rientra nel Piano nazionale per l’educazione al rispetto nelle scuole di ogni ordine e grado lanciato nel 2017 dal Miur, è promosso da Aidos in collaborazione con l’associazione Scosse.