Papa in Romania: ricordare emigrati è atto di patriottismo

"Rendo omaggio a sacrifici di tanti figli e figlie della Romania"

MAG 31, 2019 -

Città del Vaticano, 31 mag. (askanews) – Papa Francesco ha citato i problemi dell’emigrazione nel suo primo discorso pubblico in Romania, incontrando le Autorità, i rappresentanti della Società Civile e i Membri del Corpo Diplomatico al palazzo presidenziale.

“Pensare a fratelli e sorelle che sono all’estero è atto di patriottismo, è atto di fratellanza, è atto di giustizia”, ha detto il Papa.

Occorre, ha detto Jorge Mario Bergoglio, “riconoscere che le trasformazioni rese necessarie dall’apertura di una nuova era hanno comportato – insieme alle positive conquiste – il sorgere di inevitabili scogli da superare e di conseguenze non sempre facili da gestire per la stabilità sociale e per la stessa amministrazione del territorio. Penso, in primo luogo, al fenomeno dell’emigrazione, che ha coinvolto diversi milioni di persone che hanno lasciato la casa e la Patria per cercare nuove opportunità di lavoro e di vita dignitosa. Penso allo spopolamento di tanti villaggi, che hanno visto in pochi anni partire una considerevole parte dei loro abitanti; penso alle conseguenze che tutto questo può avere sulla qualità della vita in quei territori e all’indebolimento delle vostre più ricche radici culturali e spirituali che vi hanno sostenuto nelle avversità. Rendo omaggio ai sacrifici di tanti figli e figlie della Romania che, con la loro cultura, il loro patrimonio di valori e il loro lavoro, arricchiscono i Paesi in cui sono emigrati, e con il frutto del loro impegno aiutano le loro famiglie rimaste in patria”.