Roma, 20 apr. (askanews) – “Si apre oggi a Milano la ‘Fiera della Speranza’ organizzata da Islamic Relief, una organizzazione musulmana con dichiarate finalità benefiche. Ma alcuni oratori ospiti destano preoccupazione. Alcuni, come l’imam della moschea di Finsbury Park di Londra Rajab Zaki, sono organici ai Fratelli Musulmani, organizzazione molto ampia e controversa, fondata nel 1928, considerata terroristica in cinque paesi tra cui Russia e Egitto, Bahrein”. Lo evidenzia il senatore di FI, Lucio Malan. “I Fratelli Musulmani – ricorda – hanno formalmente dichiarato il rifiuto della violenza, e fra di loro ci sono certamente tanti bene intenzionati, ma resta il fatto che, ad esempio, il loro capo in Palestina durante la Seconda Guerra Mondiale fosse Haj Amin Al Husseini, che rese visita a Adolf Hitler per il quale arruolò nelle SS molti musulmani bosniaci con il fine di collaborare allo sterminio degli ebrei in Europa e nei paesi arabi. Hamas, nella lista UE delle organizzazioni terroristiche fin dal 2003, è una branca dei Fratelli Musulmani egiziani, resasi poi autonoma. A Milano era anche annunciato Abdelfattah Mourou, co-fondatore del partito fondamentalista tunisino Ennahda che, tra le altre cose, ha rilanciato i famigerati Protocolli dei Savi di Sion, un notorio falso, ma un ‘evergreen’ dell’antisemitismo più feroce. Ma il personaggio più imbarazzante è Abdullah Al Mosleh, a volte scritto Abdallah Al Muslih, tutt’ora previsto nel programma, che il 20 maggio 2004, in un programma della televisione saudita Iqra TV di cui era ospite fisso spiegò che gli attentati terroristici suicidi sono teologicamente accettabili a due condizioni: non devono avvenire in paesi islamici o alleati all’Islam, e devono creare grandi danni. ‘In questo caso sono una buona cosa’. Ci sarà anche il direttore di Iqra TV, Jasem Al Mutawa, di cui si ricorda l’insegnamento per cui le mogli vanno certamente picchiate se non obbediscono, ma non con bastoni grossi. Qualunque europeo avesse detto una cosa del genere sarebbe stato probabilmente incarcerato, certamente inibito dal parlare in pubblico. Mi auguro che le autorità preposte, evidentemente fino ad oggi di manica larga, tengano d’occhio la manifestazione alla quale andranno in buona fede migliaia di musulmani che vivono in Italia”.