Roma, 23 feb. (askanews) – “In buona parte non si tratta di innocenti, ma di colpevoli che l’hanno fatta franca. Di norma le prove raccolte nelle indagini non valgono in dibattimento. Ciò allontana il giudice dalla verità. Per non dire dell’appello, dove buona parte delle assoluzioni dipende dalla difficoltà di conoscere a fondo il processo”. Così il consigliere del Csm Piercamillo Davigo su La Stampa risponde a una domanda sul perché in Italia ci siano oltre 1.000 indennizzi all’anno per ingiusta detenzione.