Sulle tracce di collezionisti, dai Medici a Raffaele Mattioli
Milano, 21 nov. (askanews) – Una storia di banchieri collezionisti raccontata all’interno del museo di una grande banca: e’ intrigante fin dall’idea di partenza il progetto espositivo che le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo presentano nella sede milanese di Piazza Scala: “Dai Medici ai Rothschild. Mecenati, collezionisti, filantropi”. Una mostra con 120 opere di diverse epoche e provenienti da grandi musei internazionali.
“Abbiamo voluto raccontare la grande passione dei banchieri per l’arte e la cultura – ha detto ad askanews Sebastian Schutze, curatore della mostra insieme a Fernando Mazzocca – e la loro importanza nel sostenere gli artisti e le arti nei secoli, praticamente dal Rinascimento al moderno. Ci possono essere motivazioni religiose, motivazioni di affermazione di stato sociale e prestigio e poi, nell’Ottocento, subentra sempre piu’ l’idea del bene pubblico e dell’arte e della cultura come elemento fondante delle nazioni e qui i banchieri sono molto attivi”.
In mostra dipinti di Caravaggio e Verrocchio, un magnifico rilievo del giovane Michelangelo, cosi’ come dei Morandi e un angelo di Manzu’ sorprendente per la sua classica modernita’. Ma anche oggetti meno noti, come la collezione di camei antici di Lorenzo de’ Medici a cui il Magnifico, ci raccontano, teneva moltissimo.
“Sono in parte questi capolavori che credo che tutti ammireranno – ha aggiunto il curatore – ma poi ci sono anche tanti oggetti
molto particolari e difficili da vedere provenienti anche da collezioni private e siamo molto orgogliosi di averli portati a Milano”.
Dalla Firenze del Cinquecento ci si sposta in altri secoli e tra i banchieri collezionisti troviamo nomi come quelli dei Rothschild o di J.P. Morgan. Ma nel palazzo che e’ stato la storica sede della Banca Commerciale Italiana non poteva mancare la figura di Raffaele Mattioli, protagonista non solo dell’economia del nostro Paese.
“La mostra praticamente finisce con Mattioli – ha concluso Sebastian Schutze – che e’ una grande figura di banchiere umanista, che ha fatto acquisti importantissimi, che ha sostenuto la letteratura e la cultura in senso lato ed e’ un esempio veramente importante di questa grande storia di banchieri collezionisti”.
In un certo senso anche questa mostra, aperta al pubblico fino al 26 marzo 2023, rappresenta il prosieguo della sua lezione.
Arte e banchieri: nuova mostra alle Gallerie d’Italia di Milano
Milano, 21 nov. (askanews) – Una storia di banchieri collezionisti raccontata all’interno del museo di una grande banca: e’ intrigante fin dall’idea di partenza il progetto espositivo che le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo presentano nella sede milanese di Piazza Scala: “Dai Medici ai Rothschild. Mecenati, collezionisti, filantropi”. Una mostra con 120 opere di diverse epoche e provenienti da grandi musei internazionali.
“Abbiamo voluto raccontare la grande passione dei banchieri per l’arte e la cultura – ha detto ad askanews Sebastian Schutze, curatore della mostra insieme a Fernando Mazzocca – e la loro importanza nel sostenere gli artisti e le arti nei secoli, praticamente dal Rinascimento al moderno. Ci possono essere motivazioni religiose, motivazioni di affermazione di stato sociale e prestigio e poi, nell’Ottocento, subentra sempre piu’ l’idea del bene pubblico e dell’arte e della cultura come elemento fondante delle nazioni e qui i banchieri sono molto attivi”.
In mostra dipinti di Caravaggio e Verrocchio, un magnifico rilievo del giovane Michelangelo, cosi’ come dei Morandi e un angelo di Manzu’ sorprendente per la sua classica modernita’. Ma anche oggetti meno noti, come la collezione di camei antici di Lorenzo de’ Medici a cui il Magnifico, ci raccontano, teneva moltissimo.
“Sono in parte questi capolavori che credo che tutti ammireranno – ha aggiunto il curatore – ma poi ci sono anche tanti oggetti
molto particolari e difficili da vedere provenienti anche da collezioni private e siamo molto orgogliosi di averli portati a Milano”.
Dalla Firenze del Cinquecento ci si sposta in altri secoli e tra i banchieri collezionisti troviamo nomi come quelli dei Rothschild o di J.P. Morgan. Ma nel palazzo che e’ stato la storica sede della Banca Commerciale Italiana non poteva mancare la figura di Raffaele Mattioli, protagonista non solo dell’economia del nostro Paese.
“La mostra praticamente finisce con Mattioli – ha concluso Sebastian Schutze – che e’ una grande figura di banchiere umanista, che ha fatto acquisti importantissimi, che ha sostenuto la letteratura e la cultura in senso lato ed e’ un esempio veramente importante di questa grande storia di banchieri collezionisti”.
In un certo senso anche questa mostra, aperta al pubblico fino al 26 marzo 2023, rappresenta il prosieguo della sua lezione.