“Uniti per proteggerli” nel video musicale degli studenti italiani
Roma, 21 nov. (askanews) – Il coro senza luogo ne’ tempo di ragazzi dei licei e universita’ romane da’ voce a un progetto di cooperazione per sensibilizzare sul dramma dei bambini in conflitto armato: l’Universities Network for Children in Armed Conflict – UNETCHAC si unisce a “Il Coro che non c’e'” in un video musicale che affida ai giovani speranza e sogni.
Gli studenti cantori si avvicendano nello spazio aperto di Villa Ada a Roma, le loro voci si raccordano in uno struggente appello: quello di proteggere insieme i piu’ vulnerabili. Il video raccoglie i frame girati nei diversi momenti di una stessa giornata dagli studenti liceali e universitari della Capitale sotto la guida di Ludovico (Dodo) Versino e aprira’ la Conferenza Internazionale “Children in Armed Conflict: How can they be protected in a multilevel international framework?”
L’evento, organizzato da UNETCHAC e dalla Cattedra UNESCO per i Diritti Umani dell’Universita’ del Lussemburgo in collaborazione con L.A.W. International e l’Istituto di Studi Politici “S.Pio V”, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Lussemburgo, si svolge il 21 e il 22 Novembre presso l’Universita’ del Lussemburgo, in presenza e in modalita’ virtuale, proponendo un dibattito tra rappresentanti di istituzioni internazionali e nazionali, organizzazioni della societa’ civile, ricercatori, accademici e studenti. “Abbiamo voluto sostenere questo evento perche’ riguarda un tema cruciale e di scottante attualita’. L’Italia e il Lussemburgo sono fianco a fianco nel promuovere i diritti fondamentali dei piu’ deboli, anche attraverso iniziative di studio e sensibilizzazione come questa importante conferenza”, ha sottolineato Diego Brasioli, Ambasciatore d’Italia a Lussemburgo .
La Conferenza intende agevolare uno scambio di esperienze per mettere in campo programmi multilaterali per la salvaguardia dei diritti fondamentali dei bambini coinvolti non solo nel conflitto russo-ucraino ma in tutti i paesi colpiti da conflitti armati.
Intervengono, tra gli altri: La Granduchessa Maria Teresa di Lussemburgo, Ambasciatore di buona volonta’ dell’UNESCO e Eminent Advocate dell’UNICEF, Anne Goedert, responsabile per i Diritti Umani del Ministero degli Affari Esteri del Lussemburgo, Pasquale Ferrara, Direttore Generale per gli Affari Politici e la Sicurezza della Farnesina, Virginia Gamba, Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per i Bambini e i Conflitti Armati, Eamon Gilmore, Rappresentante Speciale UE per i Diritti Umani, Karim A. A. Khan KC, Procuratore della Corte Penale Internazionale (ICC).
I bambini sono costantemente vittime, dirette o indirette delle azioni commesse durante i conflitti armati – ha dichiarato Laura Guercio, Rappresentante del Comitato di Coordinamento dell’UNETCHAC – Lo sono in Ucraina come nella Repubblica Democratica del Congo, come in Siria e nello Yemen. La Comunita’ Internazionale non deve mai abbassare la guardia sull’importanza e necessita’ di offrire e garantire tutti i mezzi necessari affinche’ le guerre non distruggano la loro vita e la nostra speranza di futuro.
A fronte dei drammatici eventi che si stanno verificando nel corso di guerre, vicine e lontane a noi, UNETCHAC organizza anche il 24 Novembre a Roma la lectio magistralis sui bambini in conflitto armato tenuta dalla Rappresentante Speciale Virginia Gamba che si svolge presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati ed e’ aperta a tutte le forze politiche italiane e prevede gli interventi dei deputati di diversi gruppi parlamentari.
Il Coro che non C’e’ e’ un progetto nato prima della pandemia che per mezzo delle nuove tecnologie e’ divenuto virtual choir dando prova che la musica avvicina creando e riscoprendo una spontanea solidarieta’ tra le nuove generazioni: numerosi i successi che ha conseguito live e sul web come il video medley a cappella Queencubo che in pochi mesi ha raggiunto circa mezzo milione di spettatori.
L’ Universities Network For Children in Armed Conflict continua a lavorare nel mondo con oltre 50 universita’ e istituti di ricerca e con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in Italia nello sviluppo di attivita’ di ricerca che coinvolgono accademici e esperti internazionali, nella promozione della formazione (settimane accademiche, cicli di convegni, conferenze, master e seminari che hanno coinvolto anche studenti da warzone), nell’organizzazione di eventi artistici e culturali. Per continuare a sensibilizzare le istituzioni e la societa’ civile promuovendo azioni concrete.
Nel corso delle due giornate della Conferenza di Lussemburgo saranno esposte anche le opere del fotografo ivoriano Mohamed Keita che ai bambini in conflitto armato dedicano un racconto visivo, una mostra itinerante che, in collaborazione con la Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Uniti e con il supporto del MAECI, e’ stata ospitata dal 14 al 18 marzo 2022 anche a New York presso il Palazzo di vetro del Segretariato delle Nazioni Unite ai margini della 66a sessione della Commissione delle Nazioni Unite sulla condizione femminile.
“Il coro che non c’è” apre conferenza sui bambini in conflitto
Roma, 21 nov. (askanews) – Il coro senza luogo ne’ tempo di ragazzi dei licei e universita’ romane da’ voce a un progetto di cooperazione per sensibilizzare sul dramma dei bambini in conflitto armato: l’Universities Network for Children in Armed Conflict – UNETCHAC si unisce a “Il Coro che non c’e'” in un video musicale che affida ai giovani speranza e sogni.
Gli studenti cantori si avvicendano nello spazio aperto di Villa Ada a Roma, le loro voci si raccordano in uno struggente appello: quello di proteggere insieme i piu’ vulnerabili. Il video raccoglie i frame girati nei diversi momenti di una stessa giornata dagli studenti liceali e universitari della Capitale sotto la guida di Ludovico (Dodo) Versino e aprira’ la Conferenza Internazionale “Children in Armed Conflict: How can they be protected in a multilevel international framework?”
L’evento, organizzato da UNETCHAC e dalla Cattedra UNESCO per i Diritti Umani dell’Universita’ del Lussemburgo in collaborazione con L.A.W. International e l’Istituto di Studi Politici “S.Pio V”, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Lussemburgo, si svolge il 21 e il 22 Novembre presso l’Universita’ del Lussemburgo, in presenza e in modalita’ virtuale, proponendo un dibattito tra rappresentanti di istituzioni internazionali e nazionali, organizzazioni della societa’ civile, ricercatori, accademici e studenti. “Abbiamo voluto sostenere questo evento perche’ riguarda un tema cruciale e di scottante attualita’. L’Italia e il Lussemburgo sono fianco a fianco nel promuovere i diritti fondamentali dei piu’ deboli, anche attraverso iniziative di studio e sensibilizzazione come questa importante conferenza”, ha sottolineato Diego Brasioli, Ambasciatore d’Italia a Lussemburgo .
La Conferenza intende agevolare uno scambio di esperienze per mettere in campo programmi multilaterali per la salvaguardia dei diritti fondamentali dei bambini coinvolti non solo nel conflitto russo-ucraino ma in tutti i paesi colpiti da conflitti armati.
Intervengono, tra gli altri: La Granduchessa Maria Teresa di Lussemburgo, Ambasciatore di buona volonta’ dell’UNESCO e Eminent Advocate dell’UNICEF, Anne Goedert, responsabile per i Diritti Umani del Ministero degli Affari Esteri del Lussemburgo, Pasquale Ferrara, Direttore Generale per gli Affari Politici e la Sicurezza della Farnesina, Virginia Gamba, Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per i Bambini e i Conflitti Armati, Eamon Gilmore, Rappresentante Speciale UE per i Diritti Umani, Karim A. A. Khan KC, Procuratore della Corte Penale Internazionale (ICC).
I bambini sono costantemente vittime, dirette o indirette delle azioni commesse durante i conflitti armati – ha dichiarato Laura Guercio, Rappresentante del Comitato di Coordinamento dell’UNETCHAC – Lo sono in Ucraina come nella Repubblica Democratica del Congo, come in Siria e nello Yemen. La Comunita’ Internazionale non deve mai abbassare la guardia sull’importanza e necessita’ di offrire e garantire tutti i mezzi necessari affinche’ le guerre non distruggano la loro vita e la nostra speranza di futuro.
A fronte dei drammatici eventi che si stanno verificando nel corso di guerre, vicine e lontane a noi, UNETCHAC organizza anche il 24 Novembre a Roma la lectio magistralis sui bambini in conflitto armato tenuta dalla Rappresentante Speciale Virginia Gamba che si svolge presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati ed e’ aperta a tutte le forze politiche italiane e prevede gli interventi dei deputati di diversi gruppi parlamentari.
Il Coro che non C’e’ e’ un progetto nato prima della pandemia che per mezzo delle nuove tecnologie e’ divenuto virtual choir dando prova che la musica avvicina creando e riscoprendo una spontanea solidarieta’ tra le nuove generazioni: numerosi i successi che ha conseguito live e sul web come il video medley a cappella Queencubo che in pochi mesi ha raggiunto circa mezzo milione di spettatori.
L’ Universities Network For Children in Armed Conflict continua a lavorare nel mondo con oltre 50 universita’ e istituti di ricerca e con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in Italia nello sviluppo di attivita’ di ricerca che coinvolgono accademici e esperti internazionali, nella promozione della formazione (settimane accademiche, cicli di convegni, conferenze, master e seminari che hanno coinvolto anche studenti da warzone), nell’organizzazione di eventi artistici e culturali. Per continuare a sensibilizzare le istituzioni e la societa’ civile promuovendo azioni concrete.
Nel corso delle due giornate della Conferenza di Lussemburgo saranno esposte anche le opere del fotografo ivoriano Mohamed Keita che ai bambini in conflitto armato dedicano un racconto visivo, una mostra itinerante che, in collaborazione con la Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Uniti e con il supporto del MAECI, e’ stata ospitata dal 14 al 18 marzo 2022 anche a New York presso il Palazzo di vetro del Segretariato delle Nazioni Unite ai margini della 66a sessione della Commissione delle Nazioni Unite sulla condizione femminile.