Antartide, alla base Concordia inizia la campagna di ricerca estiva – askanews.it

Antartide, alla base Concordia inizia la campagna di ricerca estiva

Milano, 17 nov. (askanews) – Prende il via nella base antartica italo-francese di Concordia la campagna di ricerca estiva 2022-23 del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), finanziato dal Ministero dell’Universita’ e Ricerca (MUR) e gestito da ENEA per la pianificazione logistica e dal Cnr per la programmazione scientifica. Con l’arrivo del primo gruppo di tecnici della nuova spedizione si conclude il lungo periodo di isolamento per i 13 invernanti del 18 winterover che hanno portato avanti attivita’ di ricerca e di manutenzione della base, rimasta irraggiungibile per nove mesi a causa di temperature esterne fino a -80C. Fino al prossimo febbraio 45 ricercatori – 27 italiani e 18 francesi – si avvicenderanno nella stazione a oltre 3 mila sul plateau antartico orientale per lavorare a 30 progetti di ricerca nell’ambito di astronomia, scienze della terra, fisica e chimica dell’atmosfera, climatologia e medicina. Tra questi progetti, 17 saranno a cura del PNRA, 11 dell’Istituto polare francese Paul Emile Victor (IPEV) e 2 gestiti congiuntamente. Inoltre, dal prossimo febbraio i 13 nuovi invernanti del 19 winterover – 6 italiani, 6 francesi e 1 medico tedesco dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) – si faranno carico per i successivi 9 mesi del mantenimento dell’infrastruttura e delle attivita’ di ricerca invernali, tra cui 9 progetti di biomedicina in collaborazione con ESA. A supporto dei diversi progetti di ricerca, a Concordia saranno presenti anche 35 tecnici del PNRA e dell’IPEV, impegnati in attivita’ di gestione della base e di carico e scarico dei voli che trasportano personale, cibo e strumentazione scientifica. Inoltre, gestiranno le operazioni legate alle “traverse”, i lunghi convogli trainati da slitte che muovono combustibile e materiali pesanti dalla costa alla stazione di Concordia. La stazione Concordia dara’ inoltre supporto al campo remoto di Little Dome C, distante circa 40 chilometri, dove e’ in corso il progetto europeo Beyond Epica Oldest Ice, il piu’ grande studio sui cambiamenti climatici, che mira a estrarre a una profondita’ di circa 3 mila metri il nucleo di ghiaccio piu’ antico della Terra per ricavare informazioni sul clima terrestre fino a 1,5 milioni di anni fa. “Questo inizio di stagione a Concordia e’ fortemente condizionato dalle temperature ancora molto basse, che rimangono per gran parte della giornata al di sotto dei -45C, circa 5C in meno rispetto a quelle degli anni passati”, spiega Rocco Ascione dell’ENEA, station leader di Concordia . “In queste condizioni – aggiunge – il lavoro all’esterno diventa estremamente difficoltoso: anche nelle giornate poco ventose il personale e’ stato esposto a un windchill fino a -65C, percependo temperature parecchio inferiori a quelle reali. Le basse temperature stanno limitando anche il normale impiego dei mezzi meccanici. Siamo comunque riusciti a riportare in superficie le attrezzature e i mezzi di trasporto dal loro ricovero invernale, costruito sotto il ghiaccio dove la temperatura si mantiene costante intorno ai -50C anche durante il lungo inverno antartico”.
Nov 17, 2022

Termina il 18 winterover per i 13 invernanti

Milano, 17 nov. (askanews) – Prende il via nella base antartica italo-francese di Concordia la campagna di ricerca estiva 2022-23 del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), finanziato dal Ministero dell’Universita’ e Ricerca (MUR) e gestito da ENEA per la pianificazione logistica e dal Cnr per la programmazione scientifica. Con l’arrivo del primo gruppo di tecnici della nuova spedizione si conclude il lungo periodo di isolamento per i 13 invernanti del 18 winterover che hanno portato avanti attivita’ di ricerca e di manutenzione della base, rimasta irraggiungibile per nove mesi a causa di temperature esterne fino a -80C.

Fino al prossimo febbraio 45 ricercatori – 27 italiani e 18 francesi – si avvicenderanno nella stazione a oltre 3 mila sul plateau antartico orientale per lavorare a 30 progetti di ricerca nell’ambito di astronomia, scienze della terra, fisica e chimica dell’atmosfera, climatologia e medicina. Tra questi progetti, 17 saranno a cura del PNRA, 11 dell’Istituto polare francese Paul Emile Victor (IPEV) e 2 gestiti congiuntamente. Inoltre, dal prossimo febbraio i 13 nuovi invernanti del 19 winterover – 6 italiani, 6 francesi e 1 medico tedesco dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) – si faranno carico per i successivi 9 mesi del mantenimento dell’infrastruttura e delle attivita’ di ricerca invernali, tra cui 9 progetti di biomedicina in collaborazione con ESA.

A supporto dei diversi progetti di ricerca, a Concordia saranno presenti anche 35 tecnici del PNRA e dell’IPEV, impegnati in attivita’ di gestione della base e di carico e scarico dei voli che trasportano personale, cibo e strumentazione scientifica. Inoltre, gestiranno le operazioni legate alle “traverse”, i lunghi convogli trainati da slitte che muovono combustibile e materiali pesanti dalla costa alla stazione di Concordia.

La stazione Concordia dara’ inoltre supporto al campo remoto di Little Dome C, distante circa 40 chilometri, dove e’ in corso il progetto europeo Beyond Epica Oldest Ice, il piu’ grande studio sui cambiamenti climatici, che mira a estrarre a una profondita’ di circa 3 mila metri il nucleo di ghiaccio piu’ antico della Terra per ricavare informazioni sul clima terrestre fino a 1,5 milioni di anni fa.

“Questo inizio di stagione a Concordia e’ fortemente condizionato dalle temperature ancora molto basse, che rimangono per gran parte della giornata al di sotto dei -45C, circa 5C in meno rispetto a quelle degli anni passati”, spiega Rocco Ascione dell’ENEA, station leader di Concordia . “In queste condizioni – aggiunge – il lavoro all’esterno diventa estremamente difficoltoso: anche nelle giornate poco ventose il personale e’ stato esposto a un windchill fino a -65C, percependo temperature parecchio inferiori a quelle reali. Le basse temperature stanno limitando anche il normale impiego dei mezzi meccanici. Siamo comunque riusciti a riportare in superficie le attrezzature e i mezzi di trasporto dal loro ricovero invernale, costruito sotto il ghiaccio dove la temperatura si mantiene costante intorno ai -50C anche durante il lungo inverno antartico”.