Inflazione, Istat: più pesante per famiglie meno abbienti, è all’11,6% – askanews.it

Inflazione, Istat: più pesante per famiglie meno abbienti, è all’11,6%

Roma, 17 ott. (askanews) – La crescita dell’inflazione accelera per tutti i gruppi di famiglie, ma il differenziale inflazionistico tra le famiglie meno abbienti e quelle con maggiore capacita’ di spesa continua ad ampliarsi. Nel terzo trimestre 2022 l’impatto dell’inflazione, misurata dall’Ipca, e’ piu’ ampio sulle famiglie con minore capacita’ di spesa rispetto a quelle con livelli di spesa piu’ elevati, pari a +11,6% e +7,6% rispettivamente. Lo ha reso noto l’Istat sottolineando che il differenziale inflazionistico tra la prima, famiglie meno abbienti, e la quinta classe, nuclei piu’ agiati, si amplia ulteriormente portandosi a 4 punti percentuali. L’inflazione generale nel terzo trimestre del 2022 (+8,9%) continua ad essere in buona parte determinata dai prezzi dei Beni energetici e accelera rispetto al secondo trimestre (quando era pari a +7,4%) a causa per lo piu’ dei prezzi dei Beni alimentari e, seppure in misura piu’ contenuta, degli stessi Beni energetici e dei servizi. “Poiche’ i beni incidono in misura maggiore sulle spese delle famiglie meno abbienti e viceversa i servizi pesano maggiormente sul bilancio di quelle piu’ agiate, l’inflazione – ha spiegato l’Istat – e’ in accelerazione per tutti i gruppi di famiglie ma continua a registrare valori piu’ elevati per le famiglie del primo gruppo rispetto a quelle del quinto. In particolare, per le famiglie del primo gruppo (con minore capacita’ di spesa), l’inflazione accelera dal +9,8% del secondo trimestre al +11,6% del terzo trimestre, mentre per quelle del quinto gruppo (con la capacita’ di spesa piu’ elevata), passa dal +6,1% del trimestre precedente fino al +7,6%”. Per il comparto dei beni, nel terzo trimestre 2022 la forte crescita tendenziale dei prezzi riguarda entrambi i gruppi di famiglie risultando pero’ molto piu’ marcata per quelle meno abbienti, per le quali accelera da +13,8% del secondo trimestre a +16,4% (+17,5% nel mese di settembre), mentre per le famiglie con livelli di spesa piu’ elevati si porta da +8,2% nel secondo trimestre a +9,9% nel terzo (+10,4% a settembre). Le differenze nel profilo tendenziale dei prezzi dei beni per il primo e per l’ultimo gruppo di famiglie “si devono principalmente alla dinamica dei prezzi dell’energia la cui crescita conferma ritmi molto elevati per entrambi i gruppi di famiglie ma che segna un’accelerazione da +48,9% a +52% per la prima classe di spesa e un lieve rallentamento da +42% a +41,4% per la quinta classe”. I prezzi dei Beni alimentari, invece, accelerano per entrambi i gruppi ma continuano a registrare una crescita piu’ ampia per il primo gruppo di famiglie (+9,6% gli Alimentari lavorati, da +6,1% del secondo trimestre, e +10,7% quelli non lavorati, da +9,2%), rispetto al quinto gruppo (+8,5% gli Alimentari lavorati, da +5,3%, e +10,4% quelli non lavorati, da +9,2%). L’impatto inflazionistico di queste dinamiche risulta piu’ ampio per le famiglie con piu’ bassi livelli di spesa che destinano all’acquisto di questi prodotti una quota maggiore del loro bilancio rispetto alle famiglie con maggiore capacita’ di spesa (per l’energia rispettivamente il 14,6% le prime il 6,7% le seconde, per i Beni alimentari lavorati rispettivamente il 21,9% e l’11,5%, per i Beni alimentari non lavorati l’11,3% e il 4,9%). Mlp
Ott 17, 2022

Nel III trimestre si ampia gap con nuclei piu’ agiati. Pesa caro-energia

Roma, 17 ott. (askanews) – La crescita dell’inflazione accelera per tutti i gruppi di famiglie, ma il differenziale inflazionistico tra le famiglie meno abbienti e quelle con maggiore capacita’ di spesa continua ad ampliarsi. Nel terzo trimestre 2022 l’impatto dell’inflazione, misurata dall’Ipca, e’ piu’ ampio sulle famiglie con minore capacita’ di spesa rispetto a quelle con livelli di spesa piu’ elevati, pari a +11,6% e +7,6% rispettivamente. Lo ha reso noto l’Istat sottolineando che il differenziale inflazionistico tra la prima, famiglie meno abbienti, e la quinta classe, nuclei piu’ agiati, si amplia ulteriormente portandosi a 4 punti percentuali.

L’inflazione generale nel terzo trimestre del 2022 (+8,9%) continua ad essere in buona parte determinata dai prezzi dei Beni energetici e accelera rispetto al secondo trimestre (quando era pari a +7,4%) a causa per lo piu’ dei prezzi dei Beni alimentari e, seppure in misura piu’ contenuta, degli stessi Beni energetici e dei servizi. “Poiche’ i beni incidono in misura maggiore sulle spese delle famiglie meno abbienti e viceversa i servizi pesano maggiormente sul bilancio di quelle piu’ agiate, l’inflazione – ha spiegato l’Istat – e’ in accelerazione per tutti i gruppi di famiglie ma continua a registrare valori piu’ elevati per le famiglie del primo gruppo rispetto a quelle del quinto. In particolare, per le famiglie del primo gruppo (con minore capacita’ di spesa), l’inflazione accelera dal +9,8% del secondo trimestre al +11,6% del terzo trimestre, mentre per quelle del quinto gruppo (con la capacita’ di spesa piu’ elevata), passa dal +6,1% del trimestre precedente fino al +7,6%”.

Per il comparto dei beni, nel terzo trimestre 2022 la forte crescita tendenziale dei prezzi riguarda entrambi i gruppi di famiglie risultando pero’ molto piu’ marcata per quelle meno abbienti, per le quali accelera da +13,8% del secondo trimestre a +16,4% (+17,5% nel mese di settembre), mentre per le famiglie con livelli di spesa piu’ elevati si porta da +8,2% nel secondo trimestre a +9,9% nel terzo (+10,4% a settembre).

Le differenze nel profilo tendenziale dei prezzi dei beni per il primo e per l’ultimo gruppo di famiglie “si devono principalmente alla dinamica dei prezzi dell’energia la cui crescita conferma ritmi molto elevati per entrambi i gruppi di famiglie ma che segna un’accelerazione da +48,9% a +52% per la prima classe di spesa e un lieve rallentamento da +42% a +41,4% per la quinta classe”. I prezzi dei Beni alimentari, invece, accelerano per entrambi i gruppi ma continuano a registrare una crescita piu’ ampia per il primo gruppo di famiglie (+9,6% gli Alimentari lavorati, da +6,1% del secondo trimestre, e +10,7% quelli non lavorati, da +9,2%), rispetto al quinto gruppo (+8,5% gli Alimentari lavorati, da +5,3%, e +10,4% quelli non lavorati, da +9,2%).

L’impatto inflazionistico di queste dinamiche risulta piu’ ampio per le famiglie con piu’ bassi livelli di spesa che destinano all’acquisto di questi prodotti una quota maggiore del loro bilancio rispetto alle famiglie con maggiore capacita’ di spesa (per l’energia rispettivamente il 14,6% le prime il 6,7% le seconde, per i Beni alimentari lavorati rispettivamente il 21,9% e l’11,5%, per i Beni alimentari non lavorati l’11,3% e il 4,9%).

Mlp