Giappone, Kishida invia omaggio a discusso santuario nazionalista – askanews.it

Giappone, Kishida invia omaggio a discusso santuario nazionalista

Roma, 17 ott. (askanews) – Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha inviato un’offerta rituale al controverso santuario shintoista Yasukuni, dove sono venerati quasi due milioni e mezzo di soldati morti in guerra per le Forze imperiali giapponesi, compresi diversi personaggi condannati per crimini di guerra. Kishida – secondo quanto riporta oggi l’agenzia di stampa Kyodo – ha inviato un alberello cerimoniale “masasaki” in occasione della festa d’autunno del santuario, ma non si e’ recato di persona nel luogo di culto, che ospita anche un museo a forti tinte revisioniste. Tuttavia e’ attesa per domani la visita di molti parlamentari di diversi partiti, mentre oggi si e’ recato al santuario il ministro della Sicurezza economica Sanae Takaichi, noto per le sue posizioni fortemente nazionaliste. Inoltre venerdi’ scorso c’e’ stata anche la visita del ministro dell’Economia, Commercio e Industria Yasutoshi Nishimura. Secondo il santuario, inoltre, ci sono state visite anche del ministro della Sanita’ Katsunobu Kato e del presidente della Camera dei consiglieri Hidehisa Otsuji. Il capo di gabinetto Hirokazu Matsuno, che funge da portavoce del governo, ha precisato che l’offerta di Kishida e’ stata inviata “a titolo personale”, non come figura pubblica, per quanto sulla striscia di carta che accompagna l’alberello ci sia scritto che l’offerta e’ fatta da “Kishida Fumio, primo ministro del Giappone”. Lo Yasukuni-jinja e’ un tema caldo di polemica con i paesi vicini. Solitamente le visite di primi ministri nipponici al luogo di culto sono accompagnate da aspre reazioni da parte della Cina e della Corea del Sud. L’ultima volta che un primo ministro in carica vi si e’ recato e’ stato a dicembre 2013, quando al santuario si presento’ Shinzo Abe, poi assassinato l’8 luglio di quest’anno per una vicenda non collegata allo Yasukuni. Il santuario e’ diventato un tema di discordia coi vicini in particolare dal 1978, quando furono inseriti nella lista dei defunti a cui e’ consacrato anche 14 personalita’ condannate dai tribunali post-bellici come criminali di guerra di classe A. Tra questi anche l’ex primo ministro Hideki Tojo, che fu impiccato in seguito alla sentenza del Tribunale per i crimini di guerra nell’Asia orientale, la cosiddetta “Norimberga di Tokyo”. E’ proprio in seguito a questa consacrazione che anche l’imperatore – allora Hirohito (nome postumo Showa) – si astiene dal recarsi al santuario, che e’ parte di una corrente della religiosita’ shinto profondamente legata al culto della discendenza imperiale.
Ott 17, 2022

Un evento che inneschera’ proteste dai paesi vicini

Roma, 17 ott. (askanews) – Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha inviato un’offerta rituale al controverso santuario shintoista Yasukuni, dove sono venerati quasi due milioni e mezzo di soldati morti in guerra per le Forze imperiali giapponesi, compresi diversi personaggi condannati per crimini di guerra.

Kishida – secondo quanto riporta oggi l’agenzia di stampa Kyodo – ha inviato un alberello cerimoniale “masasaki” in occasione della festa d’autunno del santuario, ma non si e’ recato di persona nel luogo di culto, che ospita anche un museo a forti tinte revisioniste.

Tuttavia e’ attesa per domani la visita di molti parlamentari di diversi partiti, mentre oggi si e’ recato al santuario il ministro della Sicurezza economica Sanae Takaichi, noto per le sue posizioni fortemente nazionaliste. Inoltre venerdi’ scorso c’e’ stata anche la visita del ministro dell’Economia, Commercio e Industria Yasutoshi Nishimura. Secondo il santuario, inoltre, ci sono state visite anche del ministro della Sanita’ Katsunobu Kato e del presidente della Camera dei consiglieri Hidehisa Otsuji.

Il capo di gabinetto Hirokazu Matsuno, che funge da portavoce del governo, ha precisato che l’offerta di Kishida e’ stata inviata “a titolo personale”, non come figura pubblica, per quanto sulla striscia di carta che accompagna l’alberello ci sia scritto che l’offerta e’ fatta da “Kishida Fumio, primo ministro del Giappone”.

Lo Yasukuni-jinja e’ un tema caldo di polemica con i paesi vicini. Solitamente le visite di primi ministri nipponici al luogo di culto sono accompagnate da aspre reazioni da parte della Cina e della Corea del Sud. L’ultima volta che un primo ministro in carica vi si e’ recato e’ stato a dicembre 2013, quando al santuario si presento’ Shinzo Abe, poi assassinato l’8 luglio di quest’anno per una vicenda non collegata allo Yasukuni.

Il santuario e’ diventato un tema di discordia coi vicini in particolare dal 1978, quando furono inseriti nella lista dei defunti a cui e’ consacrato anche 14 personalita’ condannate dai tribunali post-bellici come criminali di guerra di classe A. Tra questi anche l’ex primo ministro Hideki Tojo, che fu impiccato in seguito alla sentenza del Tribunale per i crimini di guerra nell’Asia orientale, la cosiddetta “Norimberga di Tokyo”.

E’ proprio in seguito a questa consacrazione che anche l’imperatore – allora Hirohito (nome postumo Showa) – si astiene dal recarsi al santuario, che e’ parte di una corrente della religiosita’ shinto profondamente legata al culto della discendenza imperiale.