Milano, 20 set. (askanews) – Apre oggi a Palazzo Reale “Ho visto un re”, mostra promossa e prodotta dal Comune di Milano e Alcantara, azienda che produce e commercializza l’omonimo materiale. La rassegna animerà l’Appartamento del Principe fino al 23 ottobre e sarà visitabile gratuitamente. Il percorso espositivo è un racconto collettivo di nove artisti internazionali, fatto di sculture, fotografie, abiti e installazioni inedite di grandi dimensioni, che ha come protagonista l’immaginario fiabesco: re, regine, principi e principesse, ranocchi e labirinti. Una mostra poliedrica, in dialogo con l’architettura e i decori delle dieci stanze dell’Appartamento, in un vivace gioco di rimandi e sovrapposizioni, guidato dai curatori.
Il titolo mira dritto al cuore di Milano, citando la celebre canzone di Enzo Jannacci. Un brano dal ritmo scanzonato, un’ironica presa di posizione contro l’arroganza dei potenti. Uno spirito, che qui, con l’arte e con le stesse suggestioni fiabesche della canzone, si riappropria di uno spazio che un tempo era destinato a pochi, restituendolo gratuitamente a tutti, con una veste contemporanea. Gli artisti, che hanno avuto come filo conduttore anche l’evocazione nelle loro opere dell’Alcantara, sono Maurizio Anzeri, Arthur Arbesser, Paola Besana, Gentucca Bini, Matthew Herbert, Taisuke Koyama, Francesco Simeti, Adrian Wong & Shane Aspegren.
“Non c’è confine tra pubblico e privato quando si parla di espressione della creatività – ha scritto in una nota l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno -. Il mondo intimo di un artista diventa pubblico nel momento stesso in cui si concretizza in un gesto, un’opera, un’idea che prende forma, quale essa sia. Per questo la mostra prodotta da Alcantara si inserisce perfettamente nel contesto civico e al tempo stesso ‘nobiliare’ dell’Appartamento del Principe di Palazzo Reale, che sempre più spesso ospita le espressioni più nuove e originali degli artisti di ogni parte del mondo, che trovano casa in una delle sedi espositive pubbliche più prestigiose a livello internazionale”.
“Questa abitazione raramente abitata, insieme alla possibilità che gli artisti hanno avuto di incontrarsi e stare insieme, parlare e lavorare approfonditamente con il materiale, sono state la fonte di ispirazione per tutti. Hanno provocato intrecci, sovrapposizioni e collaborazioni, liberando un immaginario tutto nuovo, una sana e irriverente creatività”, ha aggiunto Davide Quadrio, curatore della mostra.