Roma, 12 set. (askanews) – Una nuova boccata di ossigeno per i ricercatori che lavorano in Europa. L’European Research Council ha infatti assegnato 325 Starting Grants – premi del valore massimo di 1,5 milioni di euro destinati a giovani ricercatori di qualsiasi nazionalità purché basati in Europa o comunque intenzionati a svolgere l’attività in uno dei Paesi Ue o associati – per un valore complessivo di 485 milioni di euro. Tre gli ambiti di ricerca considerati: Scienze fisiche e ingegneria, Scienze della vita e Scienze sociali e umanistiche.
Dei 325 ricercatori di 42 nazionalità che hanno superato la stringente selezione operata tra ben 2.935 domande (unico criterio l’eccellenza del progetto) 22 sono italiani. Di questi però solo 10 svolgeranno la loro attività nel nostro Paese. Eccoli. Per le Scienze della vita, 4 i ricercatori premiati: Federica Agosta con “NeuroTrack” presso l’Ospedale San Raffaele di Milano; Graziano Martello con “MetEpiStem” presso l’Università di Padova; Nicola Segata, che svolgerà il progetto “MetaPG” presso l’Università degli Studi di Trento; Carmine Settembre (“Bonephagy”) alla Fondazione Telethon.
Nell’ambito delle Scienze sociali gli Starting Grants sono andati a Annalisa Murgia per “Share” (Università di Trento) e a Liav Orgad con “GlobalCitizenshipLaw” all’European University Institute. Infine nella categoria Physical Sciences and Engineering sono stati 4 i premi assegnati: a Matteo Alvaro con “True Dephts” (Università di Pavia); a Manuela Cavallaro per “Nure” ((Istituto nazionale di fisica nucleare); a Gianni Ciofani per “SLaMM” (Istituto Italiano di Tecnologia); a Iwan Moreels con “Phocona” (Istituto Italiano di Tecnologia).
Un Paese il nostro che, purtroppo, con 10 progetti ospitati risulta ancora una volta meno attraente di altri come la Germania che occupa il primo posto (61), seguita da Gran Bretagna (59) e Francia (46). I risultati di questa tornata di Starting Grants conferma l’elevata mobilità dei ricercatori: in Gran Bretagna, Germania, Olanda, Austria, Svezia e Danimarca più della metà dei premiati è di nazionalità diversa dal Paese che lo ospita. Inoltre, si contano 15 “cervelli” europei che grazie al premio rientreranno in Europa da Stati Uniti e Canada e 38 vincitori che vengono da Paesi extra Ue. Infine, circa il 30% dei premi è andato a scienziate.
Gli Starting Grants rappresentano davvero un’opportunità importante per chi fa ricerca, garantendo un finanziamento della durata di 5 anni che consente a leader emergenti della ricerca con 2-7 anni di esperienza post dottorato di mettere su un team adeguato (offrendo quindi lavoro ad altre persone) per sviluppare le proprie ricerche di frontiera.