Dal 20 ottobre al cinema "Brado", terzo film da regista
Roma (askanews) – Il terzo film diretto da Kim Rossi Stuart racconta in maniera profonda il rapporto tra un padre e un figlio in una cornice di genere, il western. In "Brado", nei cinema dal 20 ottobre, Stuart interpreta un uomo che ha fatto una scelta di liberta’ e vive, isolato, in un ranch. Il figlio, interpretato da Saul Nanni, lo raggiunge per aiutarlo ad addestrare un cavallo recalcitrante in modo che possa partecipare ad una gara. In quella situazione anche il rapporto tra padre e figlio diventera’ una corsa ad ostacoli, con scontri, rabbia, ribellioni: una contrapposizione necessaria perche’ il figlio faccia pace con quel padre autoritario e trovi la propria strada.
Il regista spiega: "E’ un western esistenziale, con i nostri eroi che hanno un obiettivo, l’impresa sportiva da compiere, poi laddove il film di genere diventa scontato, gia’ sai cosa succedera’, in quel punto cardine noi prendiamo un’altra strada, prendiamo la strada dell’approfondimento. C’e’ il padre che ha proprio nei confronti della vita un atteggiamento combattivo e di lotta, mentre secondo me il figlio e’ uno che dalla vita e’ disposto anche ad imparare. Il padre vuole dominare vita e cavallo, il figlio si lascia guidare da entrambi".
Rossi Stuart a proposito di come sia cambiato, oggi, il rapporto padri-figli, dice: "Se pensiamo ad un genitore uomo, al padre che, per forza di cose ha quel ruolo, cioe’ il ruolo di dare leggi, di dare regole, imporre dei no e preparare il figlio alle sofferenze e anche alle asprezze della vita, ecco, qui facciamo, la mia generazione, io stesso ci sto in mezzo, facciamo piu’ fatica, facciamo molta fatica".
Kim Rossi Stuart: il mio western sul rapporto padre-figlio
Dal 20 ottobre al cinema "Brado", terzo film da regista
Roma (askanews) – Il terzo film diretto da Kim Rossi Stuart racconta in maniera profonda il rapporto tra un padre e un figlio in una cornice di genere, il western. In "Brado", nei cinema dal 20 ottobre, Stuart interpreta un uomo che ha fatto una scelta di liberta’ e vive, isolato, in un ranch. Il figlio, interpretato da Saul Nanni, lo raggiunge per aiutarlo ad addestrare un cavallo recalcitrante in modo che possa partecipare ad una gara. In quella situazione anche il rapporto tra padre e figlio diventera’ una corsa ad ostacoli, con scontri, rabbia, ribellioni: una contrapposizione necessaria perche’ il figlio faccia pace con quel padre autoritario e trovi la propria strada. Il regista spiega: "E’ un western esistenziale, con i nostri eroi che hanno un obiettivo, l’impresa sportiva da compiere, poi laddove il film di genere diventa scontato, gia’ sai cosa succedera’, in quel punto cardine noi prendiamo un’altra strada, prendiamo la strada dell’approfondimento. C’e’ il padre che ha proprio nei confronti della vita un atteggiamento combattivo e di lotta, mentre secondo me il figlio e’ uno che dalla vita e’ disposto anche ad imparare. Il padre vuole dominare vita e cavallo, il figlio si lascia guidare da entrambi". Rossi Stuart a proposito di come sia cambiato, oggi, il rapporto padri-figli, dice: "Se pensiamo ad un genitore uomo, al padre che, per forza di cose ha quel ruolo, cioe’ il ruolo di dare leggi, di dare regole, imporre dei no e preparare il figlio alle sofferenze e anche alle asprezze della vita, ecco, qui facciamo, la mia generazione, io stesso ci sto in mezzo, facciamo piu’ fatica, facciamo molta fatica".
Roma (askanews) – Il terzo film diretto da Kim Rossi Stuart racconta in maniera profonda il rapporto tra un padre e un figlio in una cornice di genere, il western. In "Brado", nei cinema dal 20 ottobre, Stuart interpreta un uomo che ha fatto una scelta di liberta’ e vive, isolato, in un ranch. Il figlio, interpretato da Saul Nanni, lo raggiunge per aiutarlo ad addestrare un cavallo recalcitrante in modo che possa partecipare ad una gara. In quella situazione anche il rapporto tra padre e figlio diventera’ una corsa ad ostacoli, con scontri, rabbia, ribellioni: una contrapposizione necessaria perche’ il figlio faccia pace con quel padre autoritario e trovi la propria strada. Il regista spiega: "E’ un western esistenziale, con i nostri eroi che hanno un obiettivo, l’impresa sportiva da compiere, poi laddove il film di genere diventa scontato, gia’ sai cosa succedera’, in quel punto cardine noi prendiamo un’altra strada, prendiamo la strada dell’approfondimento. C’e’ il padre che ha proprio nei confronti della vita un atteggiamento combattivo e di lotta, mentre secondo me il figlio e’ uno che dalla vita e’ disposto anche ad imparare. Il padre vuole dominare vita e cavallo, il figlio si lascia guidare da entrambi". Rossi Stuart a proposito di come sia cambiato, oggi, il rapporto padri-figli, dice: "Se pensiamo ad un genitore uomo, al padre che, per forza di cose ha quel ruolo, cioe’ il ruolo di dare leggi, di dare regole, imporre dei no e preparare il figlio alle sofferenze e anche alle asprezze della vita, ecco, qui facciamo, la mia generazione, io stesso ci sto in mezzo, facciamo piu’ fatica, facciamo molta fatica".