Responsabilita’ sociale e sicurezza sul lavoro: le proposte di AIS
Milano, 5 ott. (askanews) – Sostenibilita’ ambientale, responsabilita’ sociale e dunque sicurezza sul lavoro costruiscono fattori decisivi per il settore delle infrastrutture. La situazione, in Italia, e’ tutt’altro che incoraggiante ed e’ per questo che AIS, Associazione Infrastrutture sostenibili, ha messo a punto una serie di "position paper" con riflessioni, analisi e proposte per accompagnare il settore delle infrastrutture verso un futuro sempre piu’ sostenibile. L’ultimo di questi documenti permette per la prima volta di quantificare il tasso di sostenibilita’ all’interno di un cantiere.
"Tra le altre cose in questo position paper che e’ molto corposo e’ interessante una metodologia che abbiamo sviluppato per definire i requisiti per misurare un cantiere sostenibile – spiega Lorenzo Orsenigo, presidente Ais (sottopancia) -. Perche’ oggi il problema non e’ tanto definire una sostenibilita’ in modo generico, bisogna misurarla, oggettivarla, e poi anche rendicontare questa sostenibilita’".
Una sfida che non puo’ limitarsi all’attenzione all’ambiente:
"Ci sono dei requisiti che vanno a intercettare tutte le tre dimensioni: la parte ambientale che e’ forse quella a cui tutti siamo piu’ abituati e vicini, ma in effetti ci sono anche altre componenti della sostenibilita’ – chiarisce Orsenigo -. Una che e’ quella economica e una che e’ quella sociale".
L’occasione per tracciare un bilancio aggiornato della situazione e fare il punto sulle attuali tendenze del mercato e’ stato l’incontro organizzato da Ais a Milano che ha visto riuniti nella sede Assolombarda i massimi esperti del settore. Tra i tasti piu’ battuti nel corso del convegno quello della sicurezza nei cantieri, intesa a 360 gradi: "Io credo che la parte sociale della sostenibilita’ in un cantiere non sia soltanto la sicurezza. E’ anche qualcosa di piu’ – sottolinea anocra il presidente Ais -. Ed e’ quello che andiamo ad identificare nel nostro position paper: sono anche condizioni di lavoro, welfare, benessere dei lavoratori. Quindi non dobbiamo pensare solo alla pura e semplice sicurezza ma anche a qualche cosa di piu’".
Per AIS non ci sono dubbi: la sostenibilita’, per le imprese del settore infrastrutture, diventa fondamentale anche in chiave di risultati economici: "Le aziende – puntualizza Orsenigo – devono capire che anche questo vuol dire economicita’. La sostenibilita’ quando diventa business, cioe’ ci da’ efficienza, ci da’ un ritorno economico, e’ chiaro che diventa piu’ interessante e dobbiamo pensare alla sicurezza in questi termini".
Un messaggio netto, quello lanciato da AIS: "Effettivamente riuscire a dare delle condizioni di lavoro, al di la’ di una questione di civilta’, anche piu’ confortevoli e piu’ incentivanti e’ utile per l’azienda oltre che per il lavoratore".
Una svolta che deve essere soprattutto culturale, come evidenziato anche dal versante sindacale: "A nostro avviso quello che mette in campo Ais e’ un posizionamento proprio diverso sul terreno della discussione sulle infrastrutture che puo’ aiutare non solo il dibattito pubblico ma soprattutto per creare quella cultura della sicurezza che spesso nella gestione dell’appalto manca", osserva Antonio Di Franco, Segretario Nazionale Fillea Cgil. Anche la politica deve fare la sua parte con interventi legislativi ad hoc.
Infrastrutture: ecco come “misurare” sostenibilità dei cantieri
Responsabilita’ sociale e sicurezza sul lavoro: le proposte di AIS
Milano, 5 ott. (askanews) – Sostenibilita’ ambientale, responsabilita’ sociale e dunque sicurezza sul lavoro costruiscono fattori decisivi per il settore delle infrastrutture. La situazione, in Italia, e’ tutt’altro che incoraggiante ed e’ per questo che AIS, Associazione Infrastrutture sostenibili, ha messo a punto una serie di "position paper" con riflessioni, analisi e proposte per accompagnare il settore delle infrastrutture verso un futuro sempre piu’ sostenibile. L’ultimo di questi documenti permette per la prima volta di quantificare il tasso di sostenibilita’ all’interno di un cantiere. "Tra le altre cose in questo position paper che e’ molto corposo e’ interessante una metodologia che abbiamo sviluppato per definire i requisiti per misurare un cantiere sostenibile – spiega Lorenzo Orsenigo, presidente Ais (sottopancia) -. Perche’ oggi il problema non e’ tanto definire una sostenibilita’ in modo generico, bisogna misurarla, oggettivarla, e poi anche rendicontare questa sostenibilita’". Una sfida che non puo’ limitarsi all’attenzione all’ambiente: "Ci sono dei requisiti che vanno a intercettare tutte le tre dimensioni: la parte ambientale che e’ forse quella a cui tutti siamo piu’ abituati e vicini, ma in effetti ci sono anche altre componenti della sostenibilita’ – chiarisce Orsenigo -. Una che e’ quella economica e una che e’ quella sociale". L’occasione per tracciare un bilancio aggiornato della situazione e fare il punto sulle attuali tendenze del mercato e’ stato l’incontro organizzato da Ais a Milano che ha visto riuniti nella sede Assolombarda i massimi esperti del settore. Tra i tasti piu’ battuti nel corso del convegno quello della sicurezza nei cantieri, intesa a 360 gradi: "Io credo che la parte sociale della sostenibilita’ in un cantiere non sia soltanto la sicurezza. E’ anche qualcosa di piu’ – sottolinea anocra il presidente Ais -. Ed e’ quello che andiamo ad identificare nel nostro position paper: sono anche condizioni di lavoro, welfare, benessere dei lavoratori. Quindi non dobbiamo pensare solo alla pura e semplice sicurezza ma anche a qualche cosa di piu’". Per AIS non ci sono dubbi: la sostenibilita’, per le imprese del settore infrastrutture, diventa fondamentale anche in chiave di risultati economici: "Le aziende – puntualizza Orsenigo – devono capire che anche questo vuol dire economicita’. La sostenibilita’ quando diventa business, cioe’ ci da’ efficienza, ci da’ un ritorno economico, e’ chiaro che diventa piu’ interessante e dobbiamo pensare alla sicurezza in questi termini". Un messaggio netto, quello lanciato da AIS: "Effettivamente riuscire a dare delle condizioni di lavoro, al di la’ di una questione di civilta’, anche piu’ confortevoli e piu’ incentivanti e’ utile per l’azienda oltre che per il lavoratore". Una svolta che deve essere soprattutto culturale, come evidenziato anche dal versante sindacale: "A nostro avviso quello che mette in campo Ais e’ un posizionamento proprio diverso sul terreno della discussione sulle infrastrutture che puo’ aiutare non solo il dibattito pubblico ma soprattutto per creare quella cultura della sicurezza che spesso nella gestione dell’appalto manca", osserva Antonio Di Franco, Segretario Nazionale Fillea Cgil. Anche la politica deve fare la sua parte con interventi legislativi ad hoc.
Milano, 5 ott. (askanews) – Sostenibilita’ ambientale, responsabilita’ sociale e dunque sicurezza sul lavoro costruiscono fattori decisivi per il settore delle infrastrutture. La situazione, in Italia, e’ tutt’altro che incoraggiante ed e’ per questo che AIS, Associazione Infrastrutture sostenibili, ha messo a punto una serie di "position paper" con riflessioni, analisi e proposte per accompagnare il settore delle infrastrutture verso un futuro sempre piu’ sostenibile. L’ultimo di questi documenti permette per la prima volta di quantificare il tasso di sostenibilita’ all’interno di un cantiere. "Tra le altre cose in questo position paper che e’ molto corposo e’ interessante una metodologia che abbiamo sviluppato per definire i requisiti per misurare un cantiere sostenibile – spiega Lorenzo Orsenigo, presidente Ais (sottopancia) -. Perche’ oggi il problema non e’ tanto definire una sostenibilita’ in modo generico, bisogna misurarla, oggettivarla, e poi anche rendicontare questa sostenibilita’". Una sfida che non puo’ limitarsi all’attenzione all’ambiente: "Ci sono dei requisiti che vanno a intercettare tutte le tre dimensioni: la parte ambientale che e’ forse quella a cui tutti siamo piu’ abituati e vicini, ma in effetti ci sono anche altre componenti della sostenibilita’ – chiarisce Orsenigo -. Una che e’ quella economica e una che e’ quella sociale". L’occasione per tracciare un bilancio aggiornato della situazione e fare il punto sulle attuali tendenze del mercato e’ stato l’incontro organizzato da Ais a Milano che ha visto riuniti nella sede Assolombarda i massimi esperti del settore. Tra i tasti piu’ battuti nel corso del convegno quello della sicurezza nei cantieri, intesa a 360 gradi: "Io credo che la parte sociale della sostenibilita’ in un cantiere non sia soltanto la sicurezza. E’ anche qualcosa di piu’ – sottolinea anocra il presidente Ais -. Ed e’ quello che andiamo ad identificare nel nostro position paper: sono anche condizioni di lavoro, welfare, benessere dei lavoratori. Quindi non dobbiamo pensare solo alla pura e semplice sicurezza ma anche a qualche cosa di piu’". Per AIS non ci sono dubbi: la sostenibilita’, per le imprese del settore infrastrutture, diventa fondamentale anche in chiave di risultati economici: "Le aziende – puntualizza Orsenigo – devono capire che anche questo vuol dire economicita’. La sostenibilita’ quando diventa business, cioe’ ci da’ efficienza, ci da’ un ritorno economico, e’ chiaro che diventa piu’ interessante e dobbiamo pensare alla sicurezza in questi termini". Un messaggio netto, quello lanciato da AIS: "Effettivamente riuscire a dare delle condizioni di lavoro, al di la’ di una questione di civilta’, anche piu’ confortevoli e piu’ incentivanti e’ utile per l’azienda oltre che per il lavoratore". Una svolta che deve essere soprattutto culturale, come evidenziato anche dal versante sindacale: "A nostro avviso quello che mette in campo Ais e’ un posizionamento proprio diverso sul terreno della discussione sulle infrastrutture che puo’ aiutare non solo il dibattito pubblico ma soprattutto per creare quella cultura della sicurezza che spesso nella gestione dell’appalto manca", osserva Antonio Di Franco, Segretario Nazionale Fillea Cgil. Anche la politica deve fare la sua parte con interventi legislativi ad hoc.