Milano, 5 ott. (askanews) – “La carente gestione della sanita’ territoriale, da parte di Regione Lombardia, e’ sotto gli occhi di tutti i cittadini. Purtroppo, anche nell’ambito della realizzazione del Pnrr, in particolare per cio’ che concerne l’apertura delle ‘Case della comunita”, che all’interno della non-riforma Moratti-Fontana dovrebbero rappresentare il futuro della medicina territoriale, il lavoro portato avanti finora da Regione Lombardia e’ insufficiente”. Lo ha scritto in una nota il consigliere regionale del M5s in Lombardia, Marco Fumagalli.
“Abbiamo visto l’assessore Moratti inaugurare edifici, che ad oggi sono scatole vuote soprattutto a causa della mancanza di medici, che Regione Lombardia non riesce ad assumere. Ora che Governo e Regione sono espressione della stessa maggioranza, il rischio che sull’implementazione della medicina territoriale venga a mancare qualsiasi controllo e’ reale. Motivo per cui questo compito deve essere svolto dagli Enti locali. Tocca ai Comuni accendere un faro, creando commissioni dedicate al tema e aperte ai cittadini attraverso le quali verificare progressivamente i processi di costituzione e sviluppo delle ‘Case della Comunita”. Per questo motivo ho voluto sottoporre il testo della nostra mozione a tutti i comuni della Brianza” ha aggiunto.
“Il Comune di Brugherio l’ha gia’ approvata. Mentre il Consiglio regionale, al quale ho presentato il testo durante la seduta di martedi’ 4 ottobre, ha preferito bocciarla. Tuttavia, il Partito Democratico ha votato a favorevolmente alla proposta affinche’ siano affidati, alla apposita commissione consiliare comunale, spazi partecipati con i cittadini attraverso i quali verificare progressivamente i processi di costituzione e sviluppo delle ‘Case della Comunita” insistenti sui relativi territori, la qualita’ delle cure primarie erogate e i risultati eventualmente conseguiti nella presa in carico dei pazienti” ha evidenziato Fumagalli.
“Mi aspetto quindi che i sindaci appartenenti a quell’area diano seguito, all’interno delle proprie amministrazioni, a quanto condiviso dai Consiglieri regionali del Partito Democratico, a differenza di chi, al contrario, vorra’ continuare a perseguire un modello di sanita’ regionale sempre piu’ volto a indirizzare chi puo’ permetterselo al privato e lasciare invece senza adeguati servizi chi invece non puo’ pagare” ha concluso l’esponente pentastellato.