Milano, 4 ott. (askanews) – Quarta fase di “Human Brains”, il grande progetto di Fondazione Prada dedicato alle neuroscienze: il tema ora sono le malattie neurodegenerative, al centro di una mostra inconsueta a Milano. Negli spazi normalmente dedicati all’arte contemporanea sono ora ospitati istituti scientifici che presentano i risultati ottenuti nei diversi ambiti di ricerca, cura e tecnologia.
“E’ una storia a piu’ voci – ha spiegato ad askanews il professor Giancarlo Comi, neurologo e presidente del comitato scientifico di Human Brains – e’ una storia fatta di successi, ma anche di difficolta’ e insuccessi. Si vuole in questo modo portare i non esperti nel mondo della scienza e fare capire come questa evolve attraverso meccanismi molto complessi, alla ricerca continua della verita’, che pero’ va ricercata in modo dinamico. Questo e’ un po’ il senso della mostra: vogliamo accostare le persone alla scienza e fare comprendere loro la complessita’”.
A colpire e’ il modo in cui le immagini scientifiche, ma anche i dispositivi tecnologici e medici, In un certo senso parlino un linguaggio che e’ simile a quello dell’arte contemporanea, che, soprattutto nella visione portata avanti in Fondazione Prada, vive di una costante e strutturale contaminazione con altre manifestazioni del pensiero, che spesso e’ quello scientifico.
Nello stesso modo questo ciclo di Human Brains va a concludersi con un forum internazionale sulle malattie neurodegenerative, che prova a mettere insieme diversi attori e diverse complessita’, con l’obiettivo di salvaguardare il cervello, “Preserving the Brain”. “L’obiettivo del convegno – ha concluso il professor Comi – e’ proprio mettere a confronto i diversi gruppi impegnati in questo settore: abbiamo ovviamente il mondo accademico e gli scienziati, ma anche le associazioni dei malati. Abbiamo le grandi industrie farmaceutiche, abbiamo quelle tecnologiche e biotecnologiche, quindi l’idea e’ quella di capire come possiamo tutti insieme accelerare per la scoperta di una terapia per le malattie neurodegenerative, perche’ cio’ che le accomuna tutte e’ l’assenza di una soluzione”.
L’approccio multidisciplinare, quindi, e’ gia’ un paradigma, cosi’ come lo e’ il coinvolgimento di istituzioni, universita’ e soggetti privati, sotto il cappello di una contemporaneita’ che, partendo dall’arte, si sforza di pensare se stessa in termini sempre rinnovati.