Roma, 4 ott. (askanews) – L’Italia sta decisamente progredendo sul fronte della raccolta differenziata dei rifiuti: nel quinquennio 2016-2020 si e’ passati da una media del 52,55% al 62,90%, con un progresso del 10,35%. Particolarmente rilevanti le accelerazioni avvenute in regioni come la Sicilia, dove in cinque anni la raccolta differenziata e’ cresciuta del 26,84%, il Molise (+26,22%), o la Puglia (+20,28%), che pero’ partivano da percentuali assai basse e si attestano tuttora ben al di sotto della media nazionale. E’ quanto fotografano i dati dell’XI Rapporto Anci-Conai sulla raccolta differenziata dei rifiuti, aggiornati al 2020, presentato stamane nella sede nazionale dell’Anci insieme al Portale Open, che consente la libera consultazione dei dati su quantita’ e qualita’ dei rifiuti raccolti in tutti i Comuni italiani.
Tra le regioni al top della raccolta differenziata si trova il Veneto, con una percentuale che si attesta al 76,1%, al secondo posto la Sardegna, al 74,3%, e poi la Lombardia, al 73,3%. Tra le regioni meno virtuose troviamo la Sicilia (42,3%), la Calabria (48,1%) e il Lazio (51,8%).
Come si diceva, i progressi piu’ significativi si registrano comprensibilmente nelle Regioni che partivano da quote piu’ basse, mentre i progressi meno significativi sono attribuiti quasi sempre a Regioni che gia’ raggiungevano percentuali elevate. Cosi’ il Friuli Venezia Giulia cresce solo dello 0,82% in cinque anni (ma raggiunge il 67,94% di differenziata), la Campania dell’1,68% (raggiunge il 53,25%) e il Trentino Alto Adige (+2,29%), che tocca il 72,76%.
“L’Anci – ha spiegato Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale dell’Anci -, su espressa volonta’ del presidente Antonio Decaro, ha messo al centro del proprio lavoro la questione ambientale, del cambiamento climatico e della qualita’ di vita. Abbiamo scommesso su questi temi e destinato risorse importanti a migliorare la struttura tecnica dell’Anci in materia di rifiuti ma soprattutto” con il Conai “abbiamo stabilito e realizzato una straordinaria collaborazione tra pubblico e privato. Oggettivamente siamo all’avanguardia e un punto di riferimento in Europa. L’Italia non e’ omogenea ma sono ottimista perche’ il recupero maggiore” sul fronte della raccolta differenziata “viene dai Comuni che sono piu’ indietro”. Questo – ha concluso – ci fa guardare con fiducia al futuro”.
Anche per Luca Ruini, presidente di Conai, “siamo un modello in Europa ma non sarebbe stato possibile raggiungere questi numeri se all’impegno di Conai non si fossero sommati sia la capacita’ di costruire collaborazione e sinergia con Anci sia l’impegno dei Comuni e dei gestori”.