Roma, 30 set. (askanews) – Vola l’inflazione a settembre. L’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dell’8,9% su base annua (da +8,4% del mese precedente). E’ la stima preliminare diffusa dall’Istat. Per il carrello della spesa la crescita dei prezzi, su base annua, e’ dell’11,1%, ai massimi da quasi 40 anni, ossia da luglio 1983 (quando registrarono una variazione tendenziale del +12,2%).
L’inflazione acquisita per il 2022 e’ pari a +7,1% per l’indice generale e a +3,6% per la componente di fondo.
“Questa volta non sono i Beni energetici a spiegare, se non per le conseguenze che la loro crescita cosi’ ampia ha innescato, la nuova accelerazione dell’inflazione, ma sono soprattutto – ha spiegato l’Istat – i Beni alimentari (sia lavorati sia non lavorati) seguiti dai Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, in un quadro di crescenti tensioni inflazionistiche che stanno attraversando quasi tutti i comparti merceologici”.
L’ulteriore accelerazione dell’inflazione su base tendenziale, dunque, si deve soprattutto ai prezzi dei Beni alimentari (la cui crescita passa da +10,1% di agosto a +11,5%) sia lavorati (da +10,4% a +11,7%) sia non lavorati (da +9,8% a +11%) e a quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,6% a +5,7%). Contribuiscono, in misura minore, anche i prezzi dei Beni non durevoli (da +3,8% a +4,7%) e dei Beni semidurevoli (da+2,3% a +2,8%). Pur rallentando di poco, continuano a crescere in misura molto ampia, i prezzi dei Beni energetici (da +44,9% di agosto a +44,5%) sia regolamentati (da +47,9% a + 47,7%) sia non regolamentati (da +41,6% a +41,2%); decelerano anche i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +8,4% a +7,2%).
Su base annua crescono i prezzi dei beni (da +11,8% a +12,5%), mentre e’ sostanzialmente stabile la crescita di quelli dei servizi (da +3,8% a +3,9%); si amplia, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -8,0 di agosto a -8,6 punti percentuali).
Salgono i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +9,6% a +11,1%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +7,7% a +8,5%).
L’aumento congiunturale dell’indice generale e’ dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+2,0%), dei Beni semidurevoli (+1%), degli Alimentari lavorati (+0,8%) e dei Beni durevoli (+0,6%) ed e’ in parte frenato dal calo dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-4,2% dovuto per lo piu’ a fattori stagionali).
Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dell’1,7% su base mensile, anche per effetto della fine dei saldi estivi di cui il Nic non tiene conto, e del 9,5% su base annua (da +9,1% nel mese precedente).