##Zingaretti eletto, Lazio si prepara a voto. Pd sogna “campo largo” – askanews.it

##Zingaretti eletto, Lazio si prepara a voto. Pd sogna “campo largo”

Set 27, 2022
Roma, 27 set. (askanews) – “Campo largo” e “modello Lazio”. Le prossime elezioni regionali del Lazio per il centrosinistra ruoteranno intorno a questi perni, nel tentativo di quadrare il cerchio e mantenere il comando in via Cristoforo Colombo. Nicola Zingaretti, dopo quasi dieci anni, fra qualche giorno lascera’ la poltrona di governatore per tornare alla Camera, scattera’ cosi’ la corsa per il prossimo turno elettorale nel Lazio, presumibilmente a gennaio o, al massimo, febbraio.

Archiviato il voto del 25 settembre, i partiti gia’ scaldano i motori e questa regione sara’ il primo banco di prova dopo la vittoria schiacciante del centrodestra trainato da Fratelli d’Italia che le urne hanno restituito ieri, una possibile occasione di rivalsa per il Pd e il centrosinistra. Il voto nazionale fa specchio riflesso nel Lazio. La destra avanti, il Pd che arranca, il Movimento 5 Stelle che resiste. E ora a sinistra si cercano soluzioni e ricette per tamponare le ferite e affrontare il voto regionale, una ricetta che per molti esponenti del Pd e’ gia’ li’, il “modello Lazio”, l’esperimento voluto da Zingaretti. Lo scorso anno con un rimpasto di giunta il governatore allargo’ il governo ai 5 Stelle affidando a Roberta Lombardi e Valentina Corrado due assessorati, la Transizione ecologica e il Turismo. Un accordo fondato su un programma che sta accompagnando da allora la giunta regionale, mentre in Consiglio alla Pisana siedono fianco a fianco il Pd e i progressisti insieme al Movimento 5 Stelle e ad Azione-Italia Viva.

E nel commentare il risultato delle politiche Bruno Astorre, segretario del Pd nel Lazio, ha indicato proprio questa via per la Regione. “L’ho sempre pensato, detto e ripetuto come fosse un mantra: serve un Pd plurale che sia la guida della parte piu’ riformista del Paese e capace di parlare e includere piu’ anime. Ripartiamo da cosa ci unisce e non da cosa ci divide” ha detto indicando la via: correre uniti nel solco del “modello Lazio” e, numeri delle urne laziali alla mano, ha spiegato: “Pd e Progressisti 26,13%, M5S 17,74%, Azione-Italia Viva 8,54%. Dunque, il Modello Lazio 49,41%, il centrodestra 44,90%. Uniti si puo’ vincere” ha esortato.

Nicola Zingaretti e’ tornato a ribadire la sua ricetta, la strategia che aveva costruito da segretario del Pd. “Il problema non era il campo largo. Ma non averlo avuto. Divisi si perde tutti. La destra entra a Palazzo Chigi e deve riflettere chi per 3 anni non ha fatto altro che picconare in maniera ossessiva e miope questa idea e in genere la cultura unitaria del Pd”, ha detto il governatore che, pensando alle regionali, ha aggiunto: “Organizziamoci per i prossimi appuntamenti a cominciare dalle prossime amministrative e regionali tornando ad uno spirito aperto. Cerchiamo tutti l’unita’, il confronto per costruire e vincere e non la frammentazione”.

Dunque “campo largo” e “modello Lazio” i perni che, per molti a sinistra, potrebbero invertire il flusso di voti a favore della destra. Ma il leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte di questo campo largo cosa dice? Nel commentare i risultati delle politiche sul caso Lazio e’ stato chiaro: “Ogni situazione va ponderata caso per caso” e per valutare “la situazione Lazio c’e’ un po’ di tempo ma sicuramente, a questo punto, poniamo una asticella molto alta dappertutto – ha avvertito – abbiamo accumulato molta esperienza sul comportamento del gruppo dirigente del Pd e diciamo che non sara’ facile, voglio avvertirli, dialogare con noi”.

Dunque, i prossimi 3 mesi si preannunciano bollenti per il centrosinistra laziale e sara’ fondamentale tessere alleanze e dialogare. Stando ai rumors, l’idea di affidarsi alle primarie per scegliere un candidato del Pd sembra tramontata. I nomi che circolavano prima della crisi del governo Draghi, ovvero Daniele Leodori e Alessio D’Amato, sembrano esser ancora sul tavolo, ma il voto del 25 settembre ha scompigliato le carte – mormorano dalla Regione. Ad oggi la situazione chiara appare guardando a destra, dove il partito di Giorgia Meloni ha “preso tutto” e la vittoria schiacciante fa ritenere che sara’ proprio FdI ad indicare chi correra’ per la poltrona di governatore.