Alle ore 12 al voto il 19,23% degli aventi diritto (in leggero calo sul 2018) – askanews.it

Alle ore 12 al voto il 19,23% degli aventi diritto (in leggero calo sul 2018)

Set 25, 2022
Roma, 25 set. (askanews) – Alle 12 i dati del ministero dell’Interno indicano un’affluenza per le elezioni politiche al 19,23%. I dati sono riferiti ai 7.904 comuni italiani. Nel 2018 il dato alla stesa ora era stato del 19,56%, ma in quell’occasione si votava anche di lunedi’.

Questa mattina, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha votato per le elezioni politiche a Palermo intorno alle 8.50. Il Capo dello Stato, lasciando il seggio, non ha rilasciato dichiarazioni.

Dopo il Presidente Mattarella anche i leader dei partiti si recano alle urne per votare: intorno alle 10 lo hanno fatto Matteo Salvini della Lega a Milano ed Enrico Letta del Partito Democratico a Roma.

I seggi resteranno aperti fino alle 23 nelle oltre 61mila sezioni elettorali sparse in tutta Italia e affidate alle cure di circa 180mila scrutatori, per il rinnovo del Parlamento repubblicano. Oltre 51 milioni di italiani maggiorenni sono chiamati (ai 46.127.514 elettori in Italia ne vanno aggiunti quasi 5mln all’estero) a scegliere fino alle 23 di stasera i nuovi rappresentanti della sovranita’ popolare alla Camera e al Senato: 400 deputati e 200 senatori, per la precisione. Un terzo di meno dei seggi parlamentari italiani esistiti nei 72 anni di vita della Repubblica (630 deputati e 315 senatori), fino al taglio approvato nella legislatura da oggi archiviata.

In queste elezioni, inoltre, per la prima volta c’e’ anche perfetta coincidenza fra gli elettori dei due rami del Parlamento: basta aver compiuto 18 anni e si vota sia per la Camera che per il Senato. Anche per scegliere gli eletti a palazzo Madama, infatti, da oggi non bisogna piu’ attendere il compimento del venticinquesimo anno di eta’ come accaduto finora.

Nella sola Regione Sicilia si vota anche per il rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana e la scelta del nuovo Governatore che prendera’ il posto di Nello Musumeci: sfida sostanzialmente fra Renato Schifani sostenuto dal centrodestra, Caterina Chinnici sostenuta dal centrosinistra, Nuccio Di Paola sostenuto dai Cinque Stelle, Gaetano Armao candidato del Terzo Polo Calenda-Renzi e l’outsider indipendente Cateno De Luca, ex sindaco di Messina ribattezzato ‘scateno’ per le modalita’ del suo fare politica.

Il primo dato politico di queste elezioni sta nella partecipazione degli italiani all’esercizio della democrazia.

Nell’arco della giornata di oggi sono previste tre rilevazioni sull’affluenza alle urne: alle 12 alle 19 e alle 23. I dati sull’affluenza al voto e lo scrutinio per il Parlamento vengono resi pubblici sul sito del Viminale. Quelli relativi al voto siciliano sul portale della Regione Sicilia. Alle 23 di stasera, senza soluzione di continuita’ con la chiusura dei seggi, avra’ inizio lo scrutinio per il nuovo Parlamento mentre solo dalle 14 di domani si cominceranno a scrutinare le schede deposte nellwe urne in Sicilia per le Regionali.

Il verdetto sulle elezioni politiche e’ atteso in nottata. Dalle 23 saranno resi noti i risultati degli exit poll condotti a uscita seggi da tutti principali istituti demoscopici nazionali.

Intorno alle mezzanotte agli exit poll dovrebero cominciare ad affiancarsi le prime proiezioni che saranno aggiornate no stop fino ad uno stabilizzarsi del risultato. Per le Regionali siciliane, invece, si avranno stanotte solo exit Poll sul nuovo Governatore: le proiezioni avranno inizio solo domani dalle ore 14, una volta avviato lo scrutinio.

Dalle 23 tutte le principali emittenti televisive nazionali e i principali siti di informazione trasmetteranno in tempo reale in diretta gli aggiornamenti su risultati e primi commenti al voto politico. Tutti i partiti hanno organizzato quartier generali per l’attesa del verdetto e i primi commenti. Giorgia Meloni e Fdi, ad esempio, saranno stanotte all’hotel Parco dei Principi di Roma. Enrico Letta e il Pd alla sede nazionale a Roma in largo del Nazareno. Matteo Renzi a Milano nella sede della Lega. Carlo Calenda con le ministre del Terzo Polo (ma senza Matteo Renzi, in volo per il Giappone per i funerali di Shinzo Abe ) all’hotel Metropolitan di Roma. I Cinque Stelle di Giuseppe Conte nella loro sede di Campo Marzio a Roma, a pochi metri da palazzo Montecitorio dove la sala stampa dalle 21.30 resta aperta no stop fino a domani notte. La neonata alleanza fra la Sinistra di Nicola Fratoianni e i Verdi europei di Angelo Bonelli ed Eleonora Evi si riunisce al Caffe’ letterario al quartiere Ostiense della Capitale.

Per quasi tre milioni di elettori oggi sara’ la prima volta di un voto alle Politiche: sono mezzo milione i neo diciottenni chiamati alle urne. Mentre 4,8 milioni sono gli elettori italiani residenti all’estero che hanno chiesto di poter votare per posta tramite consolati entro le 16 di giovedi’ scorso.

Due le schede, con modelli identici, che gli elettori si trovano tra le mani: una rosa per la Camera e una gialla per il Senato.

Le schede riportano il nome del candidato nel collegio uninominale e, per il collegio plurinominale, il contrassegno di ciascuna lista o i contrassegni delle liste in coalizione ad esso collegate. A fianco dei contrassegni delle liste sono stampati i nominativi dei relativi candidati nel collegio plurinominale.

La legge elettorale, gia’ sperimentata nel 2018, e’ il Rosatellum, dal nome di Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia Viva, che l’ha tenuta a battesimo, e si presenta come un sistema elettorale misto: all’incirca un terzo dei seggi sono assegnati in modo maggioritario con collegi uninominali e i restanti due terzi con metodo proporzionale. Con il taglio dei parlamentari 147 dei 400 seggi della Camera e 74 dei 200 del Senato si conquistano negli uninominali: vince chi prende un voto in piu’.

La soglia di sbarramento per entrare in Parlamento e’ del 3% per le liste singole e del 10% per le coalizioni. E poi c’e’ il cosiddetto ‘effetto flipper’ che fa in modo che non sia automatico capire dove i partiti vedranno scattare i seggi a causa di ‘aggiustamenti’ tra circoscrizioni in base ai risultati ottenuti su base nazionale. Insomma se si vince nell’uninominale il seggio scatta automaticamente, ma se si viene eletti nel proporzionale si rischia di esserlo, proprio per questi aggiustamenti, dove la lista ha fatto la performance peggiore, non la migliore.

Per esprimere il voto ci sono tre possibilita’: tracciare un segno sul nome del candidato uninominale (il voto si estende anche alla lista) oppure tracciarlo sul simbolo della lista prescelta del collegio plurinominale (voto va in automatico anche al collegio uninominale), oppure tracciarlo sul nome del candidato uninominale e sul simbolo della lista o delle liste a cui si collega nel plurinominale (anche in questo caso il voto va sia alla lista che al candidato). Non e’ previsto il cosiddetto voto disgiunto per cui se l’elettore traccia un segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato uninominale e un segno su un rettangolo contenente il contrassegno di una lista cui il candidato non sia collegato, il voto e’ nullo.

Possono votare tutti coloro che sono in possesso di un documento di identita’ (anche scaduto si legge nelle Faq del ministero dell’Interno) e della tessera elettorale (si puo’ rinnovare agli uffici elettorali del comune di residenza che saranno aperti dalle ore 9 alle ore 18 il 23 e il 24 settembre e, nel giorno della votazione, per tutta la durata delle operazioni di votazione, e quindi dalle ore 7 alle ore 23) e si vota anche negli ospedali (compresi i reparti Covid) e nelle carceri, se gli elettori interessati hanno comunicato di volere avvalersi del loro diritto in questa particolare condizione. Possibile il voto anche per i giovani che si trovano all’estero per l’Erasmus o comunque per studio.

Niente cellulari alle urne e i bambini non potranno accompagnare i genitori nella cabina elettorale. Solo per le persone ricoverate in ospedale e case di cura, per militari, naviganti, componenti dell’Ufficio elettorale di sezione e le forze dell’ordine e ai rappresentanti di lista, designati dai partiti e’ consentito il voto in un Comune diverso rispetto a quello di residenza. Tutti gli altri dovranno raggiungere la propria citta’ e per questo ci sono tariffe di trasporto agevolate.

Chi, infine, si rende conto di aver sbagliato a votare puo’ chiedere al presidente del seggio di sostituire la scheda stessa, potendo esprimere nuovamente il proprio voto.

Lme/Int13