Milano, 23 set. (askanews) – Rispetto al 2020, nel primi sei mesi del 2022 i costi di produzione del latte sono cresciuti del 111%. E’ quanto emerge da uno studio del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea), realizzato analizzando otto voci di costo: sementi-piantine, fertilizzanti, prodotti di difesa (antiparassitari e diserbanti), mangimi, foraggi e lettimi, gasolio, energia elettrica e noleggio passivo. Il report “Crisi energetica: gli effetti sui bilanci delle aziende con bovine da latte e sui costi di produzione del latte”, elaborato sulla base dei dati aziendali rilevati dalla Rete d’informazione contabile agricola (Rica), evidenzia che “l’impatto medio aziendale nazionale stimato e’ di 29.060 euro, mentre sugli allevamenti da latte sale addirittura a 90.129 euro. Tali aumenti sono legati all’eccezionale rincaro (a livello medio aziendale) delle spese per l’energia elettrica (+35mila euro), per l’acquisto di mangimi (+34mila euro) e dei carburanti (+seimila euro)”.
Lo studio, mette anche in luce le variazioni su scala territoriale: la circoscrizione Nord Occidentale, che registra il piu’ elevato incremento dei costi (oltre 138mila euro per azienda), e’ quello con i minori incrementi percentuali (+106%), mentre in quella Nord Orientale i costi aumentano del 108%, per crescere progressivamente nel Centro (+112%), nel Meridione (+129%) e nelle Isole (+138%). Crea Politiche e Bioeconomia stima infine “che un’azienda su quattro potrebbe non riuscire a far fronte ai pagamenti immediati e a coprire i costi correnti, con il forte rischio di dover chiudere l’attivita’”.