Roma, 23 set. (askanews) – Una fitta parrucca di capelli ricci a esaltare i lineamenti regolari del volto e una camicia ricamata con gigli fiorentini a sottolineare l’eleganza del personaggio: entra nella prestigiosa collezione di scultura della Galleria di Arte Moderna di Palazzo Pitti, grazie a una donazione del noto antiquario Giovanni Pratesi, l’imponente busto in marmo di Gaetano Berenstadt, realizzato dallo scultore settecentesco toscano Giovacchino Fortini.
Il personaggio ritratto fu una personalita’ di spicco nel panorama musicale europeo del primo Settecento. Figlio di tedeschi trasferiti a Firenze, dove nacque nel 1687, Gaetano Berenstadt era un celebre castrato con la voce di contralto, collaboratore di Georg Friedrich Hndel per cui interpreto’ varie opere. Accanto a una brillante carriera come cantante nelle corti europee, Berenstadt si distinse anche nell’ambito del commercio di opere d’arte (soprattutto sculture di Massimiliano Soldani Benzi, Giuseppe Broccetti e dello stesso Giovacchino Fortini).
A identificare il personaggio ritratto nel busto e’ stato proprio Giovanni Pratesi, grazie a un minuzioso confronto della scultura con una medaglia dell’artista Lorenzo Maria Weber, anch’essa raffigurante il cantante fiorentino.
L’attribuzione della statua a Giovacchino Fortini, spesso ricordato nei documenti come buon amico di Berenstadt, invece, e’ avvenuta solo nel 2008, grazie agli studi dello storico dell’arte Sandro Bellesi. Alla base dell’assegnazione, il confronto con opere certe o attribuite all’artista piu’ o meno coeve e con il ritratto, sempre di Fortini, di Lodovico Fantoni, ospitato nella Badia Fiorentina e capolavoro assoluto dello scultore.