Meeting di Rimini, Papa Francesco: per i cristiani fraternita' compito storico
Città del Vaticano, 19 ago. (askanews) – I cristiani di oggi sono chiamati ad un “compito storico”, quello della fraternità e dell’Amicizia sociale”, in un mondo sempre più frammentato e diviso. Un compito che si fa “non dal balcone” ma “scendendo in strada”. Lo ha detto Papa Francesco nel suo messaggio inviato oggi, tramite il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, al Vescovo di Rimini, Mons. Francesco Lambiasi, in occasione della XLIII edizione del Meeting per l’Amicizia tra i Popoli, organizzato da Cl.
“Qual è il frutto di chi, imitando Gesù, fa dono di sé? – si chiede Francesco – L’amicizia sociale che non esclude nessuno e la fraternità aperta a tutti. Un abbraccio che abbatte i muri e va incontro all’altro nella consapevolezza di quanto vale ogni singola concreta persona, in qualunque situazione si trovi.
Un amore all’altro per quello che è: creatura di Dio, fatta a sua immagine e somiglianza, dunque dotata di una dignità intangibile, di cui nessuno può disporre o, peggio, abusare.
È questa amicizia sociale – agiunge il Papa – che, come credenti, siamo invitati ad alimentare con la nostra testimonianza: la comunità evangelizzatrice si mette mediante opere e gesti nella vita quotidiana degli altri, accorcia le distanze, si abbassa fino all’umiliazione se è necessario, e assume la vita umana, toccando la carne sofferente di Cristo nel popolo”, ha poi aggiunto nel suo messaggio citando la Evangelii gaudium.
“Quanto bisogno hanno gli uomini e le donne del nostro tempo di incontrare persone che non impartiscano lezioni dal balcone, ma scendano in strada per condividere la fatica quotidiana del vivere, sostenute da una speranza affidabile!” – è l’invito fatto da Papa Francesco, che, sottolinea il card. Parolin “insiste nel chiamare i cristiani a questo compito storico, per il bene di tutti, nella certezza che la fonte della dignità di ogni essere umano e la possibilità di una fraternità universale è il Vangelo di Gesù incarnato nella vita della comunità cristiana”.
Gci/Int2
“Qual è il frutto di chi, imitando Gesù, fa dono di sé? – si chiede Francesco – L’amicizia sociale che non esclude nessuno e la fraternità aperta a tutti. Un abbraccio che abbatte i muri e va incontro all’altro nella consapevolezza di quanto vale ogni singola concreta persona, in qualunque situazione si trovi.
Un amore all’altro per quello che è: creatura di Dio, fatta a sua immagine e somiglianza, dunque dotata di una dignità intangibile, di cui nessuno può disporre o, peggio, abusare.
È questa amicizia sociale – agiunge il Papa – che, come credenti, siamo invitati ad alimentare con la nostra testimonianza: la comunità evangelizzatrice si mette mediante opere e gesti nella vita quotidiana degli altri, accorcia le distanze, si abbassa fino all’umiliazione se è necessario, e assume la vita umana, toccando la carne sofferente di Cristo nel popolo”, ha poi aggiunto nel suo messaggio citando la Evangelii gaudium.
“Quanto bisogno hanno gli uomini e le donne del nostro tempo di incontrare persone che non impartiscano lezioni dal balcone, ma scendano in strada per condividere la fatica quotidiana del vivere, sostenute da una speranza affidabile!” – è l’invito fatto da Papa Francesco, che, sottolinea il card. Parolin “insiste nel chiamare i cristiani a questo compito storico, per il bene di tutti, nella certezza che la fonte della dignità di ogni essere umano e la possibilità di una fraternità universale è il Vangelo di Gesù incarnato nella vita della comunità cristiana”.
Gci/Int2