Roma, 15 gen. (askanews) – Quindici Iniziative in orario scolastico, con spazi di ascolto individuale per gli studenti, una in ciascuno dei 15 Municipi della Capitale, per promuovere, con il metodo della co-progettazione tra scuole e terzo settore, attività di educazione socio-affettiva e alle relazioni, per la prevenzione della violenza e discriminazioni di genere, l’educazione alla parità tra i generi, la prevenzione e il contrasto di questo fenomeni nel mondo digitale, per un uso responsabile delle tecnologie. Sono l’oggetto di un avviso pubblico, che verrà pubblicato entro la fine del mese, presentato in Campidoglio, alla presenza del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, dall’assessora capitolina alla Scuola Claudia Pratelli, la presidente della commissione capitolina, consigliera Michela Cicculli, la consigliera Tiziana Biolghini la responsabile dell’ufficio capitolino Lgbt+ Marilena Grassadonia. “Parliamo di 420mila euro – ha spiegato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri – che verranno aperte ai territori con un metodo importante, quello della coprogettazione, che consente all’amministrazione di rendere protagonista la comunità educante”. Finanziare iniziative in tutti i Municipi con ilntetofo della coprogettazoone, nel pieno rispetto della autonomia ascoltati a e delle comunità educanti. Si basa sul finanziamento del quale ringrazio assessora Pratelli e consigliera Biolghini, 420mila euro che andranno a finanziare iniziative i. Ogni municipio. Una progettualità importante del metodo, la coprogettazione che rende protagoniste scuole e terzo settore, con un accordo condiviso, metodo positivo che rende protagonista la comunità educante”. Nel merito, ha continuato il sindaco “perché ce lo ricordano in modo evidente le cronache, c’è estremo bisogno di educazione socioaffettiva, per aiutare questi ragazzi a crescere meglio, evitando le derive che portano a violenze di genere e discriminazione, in un mondo in che la pervasività digitale impedisce ai più giovani di vivere una maturità affettiva. Per questo cominciamo dalle scuole secondarie inferiori, le scuole medie, come succede nelle scuole di tutta Europa”. “La conta micidiale dei femminicidi, degli episodi di discriminazione e violenza di genere ci restituisce come amministrazione una responsabilità che sentiamo tutta – ha affermato Pratelli -. La conta micidiale dei femminicidi, degli episodi di discriminazione e violenza di genere ci dimostra che questa non è un’emergenza ma una condizione strutturale da affrontare con azioni di formazione, come l’uccisione di Giulia Cecchettin ha reso evidente alla sensibilità pubblica, fornendo strumenti a scuole e insegnanti dove la educazione sessuoaffettiva non c’è”. Entro la fine del mese, ha spiegato Pratelli “partirà un avviso di coprogettazione aperto a enti del Terzo settore con esperienza specifica, le idee progettuali, che interesseranno gli anni scolastici 2024/2025 e 2025/2026 verranno acquisite e valutate dal dipartimento, e poi partirà un coordinamento presso il nostro dipartimento per identificare linee di azioni e linee di condotta. Un requisito comune sarà quello di azioni di formazione per le docenti e i docenti, per sedimentare competenze e sensibilità nelle scuole, costruendo un raccordo con famiglie e genitori”. “I dati delle ricerche svolte nelle scuole ci restituiscono che il 57% dei giovani negli anni della pre-adolescenza vivono un periodo confuso, in cui è difficile risconoscersi nei cambiamenti del fisico e hanno origine gran parte delle dipendenze – ha ricordato la consigliera Biolghini -. I ragazzini che faranno le medie quest’anno sono quelli che hanno iniziato la scuola negli anni del Covid, quindi nel periodo peggiore per costruire un’idea della relazione umana. Ragazzini con tante culture di origine e anche disabilità, rispetto ai quali la sfida è far abbattere loro i tanti pregiudizi reciproci”. Per combattere “le discriminazioni e le violenze lesbobitransfobiche – ha sottolineato Grassadonia – bisogna lavorare a livello formativo con un’educazione alle relazioni, all’affettività, alle differenze. Sempre più frequentemente l’azione violenta è riconducibile a persone giovani. Per questo si farà in modo di agire in tutti i Municipi e sarà anche un modo per mettere in rete il lavoro degli uffici Lgbtq+ perché raggiungano tutto il territorio”. “Un desiderio e un augurio – ha concluso la presidente Cicculli – è che si possa insieme arrivare non solo a quei territori, ma anche a quei livelli dove siamo meno attivi o sollecitati con i progetti, il terzo settore, con scuole e docenti che hanno bisogno di strumenti per far fronte a queste esigenze culturali. Anche la presidente della commissione Scuola Carla Fermariello – ha concluso – che non ha potuto partecipare è ben contenta di mettere a disposizione le proprie competenze per entrare in quei Municipi, come il IV, dove siamo meno presenti”.