Roma, 14 gen. (askanews) – “Rivolgiamo un appello al Consiglio Regionale, alle forze partitiche di maggioranza e opposizione, al Forum del Terzo Settore Lazio e a tutte le realtà culturali e sociali di fermare la proposta di legge ‘Semplificazioni e misure incentivanti il governo del territorio’, già approvata in Giunta. La delibera presentata dall’assessore all’urbanistica Ciaccarelli interviene sulle norme regionali che riguardano i teatri, le sale cinematografiche e i centri culturali polifunzionali, modificandone radicalmente l’impianto a tutela dell’attività prevalente culturale di questi spazi”. Lo afferma l’Arci in una nota diffusa oggi nella quale si aggiunge che questa proposta, se approvata in Consiglio, “trasformerebbe attraverso una serie di semplificazioni normative per il cambio di destinazione d’uso, i cinema chiusi in attività prevalentemente commerciali”.
“Tutti i cinema dismessi da 10 anni potranno diventare maxi negozi con un cambio radicale della destinazione d’uso, e quelli ancora in esercizio potranno trasformare il 50% e oltre della propria superficie in spazi commerciali. In un colpo solo verrebbe cancellata una fetta inestimabile del patrimonio culturale di tutta Roma”, aggiunge l’Arci che definsce queste norme “un regalo alle società di profitto, spesso proprietarie degli immobili, a cui la normativa attuale permette già all’interno di teatri e cinema ‘l’esercizio di attività commerciali, artigianali e di servizi, fino ad un massimo del 30 per cento della superficie complessiva, purché tali attività siano svolte unitamente all’attività prevalente… realizzando quindi un equo contemperamento tra libertà di iniziativa economica e tutela di valori socio-culturali'”.