Lunedì il Consiglio nazionale M5s, arrivano le regole del dopo-Grillo – askanews.it

Lunedì il Consiglio nazionale M5s, arrivano le regole del dopo-Grillo

Gli iscritti hanno abolito limite due mandati elettorali, ma la nuova norma va scritta
Gen 12, 2025

Roma, 12 gen. (askanews) – Il nuovo Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte deve ancora assumere la sua forma definitiva dopo la sconfitta di Beppe Grillo nelle votazioni che hanno concluso il “processo costituente”. Il percorso para-congressuale era stato lanciato dall’ex premier in estate, dopo la batosta delle elezioni europee, quando la lista del Movimento era scesa per la prima volta a livello nazionale sotto la soglia psicologica del 10 per cento. Domani si riunisce il Consiglio nazionale al quale il leader stellato deve ancora sottoporre la sintesi delle complesse scelte degli iscritti. Il nuovo assetto dello Statuto e delle altre normative interne, infatti, non è “autoapplicativo” in tutte le sue parti ma richiede, su alcuni aspetti, la scrittura di norme del tutto nuove: in particolare per quanto riguarda il tema del superamento dello storico limite dei due mandati elettivi nelle istituzioni, contenuto nel codice etico. Gli iscritti hanno apprezzato, in misure diverse, le varie proposte portate lo scorso novembre nella consultazione on line: le più votate comunque sono state la possibilità di ignorare il limite per le candidature a sindaco o presidente di Regione, e quella di derogare allo stesso limite anche per le cariche parlamentari ma su proposta motivata dei vertici o dei gruppi territoriali, proposta da sottoporre comunque al voto degli iscritti.

Nessun dubbio invece sull’abrogazione della figura del garante: il fondatore Beppe Grillo aveva chiesto la ripetizione del voto, suggerendo agli attivisti di andare per funghi per far mancare il quorum nella seconda consultazione, ma ottenendo il risultato contrario rispetto a quello auspicato: più iscritti al voto, percentuali più larghe a favore della cancellazione del suo ruolo di garante. Curiosamente, forse proprio in attesa del completamento del percorso formale per l’introduzione di tutte le nuove regole, sul sito ufficiale del Movimento Grillo figura ancora come garante: una sua foto mentre sorride in pieno sole è accompagnata da un breve testo sul suo ruolo, compreso quel “potere di interpretazione autentica” dello Statuto che è stato per mesi oggetto del contendere fra lui e Conte e che la Costituente a 5 stelle ha relegato nel cassetto delle memorie di famiglia. Al netto di possibili iniziative di Grillo sul piano giudiziario a tutela di nome, simbolo e vecchie regole interne, che però sarebbero costose e di esito incerto, ragione per cui finora, a dispetto delle pressioni dei suoi fedelissimi, ancora il fondatore non ha sciolto la riserva.

Non mancano questioni di maggiore attualità sul tavolo del Consiglio nazionale M5S. La più delicata forse è la vicenda dei mancati rendiconti contestati all’ex vicepresidente stellata Alessandra Todde, oggi presidente della Regione Sardegna, che per difendere la sua carica è costretta a occuparsi di ricorsi e carte bollate. Nel 2025 ci sono anche scadenze politiche di un certo rilievo, a cominciare dalle prossime elezioni regionali: i “progressisti indipendenti” del M5S, secondo la definizione scelta dall’assemblea costituente, sono particolarmente interessati alla partita della Regione Campania, dove l’ex presidente della Camera Roberto Fico (proprio grazie alla deroga al limite dei mandati) potrebbe essere candidato dal centrosinistra, dopo la possibile rottura fra il Pd e il governatore uscente Vincenzo De Luca.

Parola al Consiglio nazionale, composto, oltre che da Conte, dai suoi vicepresidenti, dai capigruppo parlamentari, dai coordinatori dei vari comitati tematici e da rappresentanti degli eletti nelle regioni, nei comuni e i delegati eletti direttamente dai territori.