Roma, 10 gen. (askanews) – Una fonte americana ha riferito ad Axios che i diversi attacchi messi a segno oggi nello Yemen non rientrano in un’operazione congiunta americano-britannico-israeliana, ma c’è stato “un coordinamento tattico per evitare scontri”, attaccando obiettivi distinti.
Secondo i media yemeniti, 12 attacchi sono stati messi a segno dalle forze statunitensi e britanniche nel distretto di Harf Sufyan, a nord di San’a; quindi ci sono stati raid contro obiettivi nei pressi di piazza Al-Sabeen della capitale yemenita, dove ogni venerdì migliaia di persone si radunano per manifestare il loro sostegno alla popolazione della Striscia di Gaza. Secondo l’emittente Al Masirah, sarebbe stata colpita una centrale elettrica. Infine sei raid hanno colpito il governatorato di Hodeidah, in particolare il porto di Ras Issa.
L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver colpito la centrale elettrica “che funge da principale fonte di energia per il regime terroristico Houthi nelle sue attività militari” e “infrastrutture militari nei porti di Hodeidah e Ras Issa”.