Roma, 23 dic. (askanews) – “Vogliamo che questo Giubileo guardi le persone più deboli negli occhi e non li nasconda sotto al tappeto, perché chi ha più bisogno merita uno sforzo maggiore delle istituzioni”. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, dopo l’inaugurazione della grande opera di Piazza Pia, dedica il pomeriggio alle infrastrutture giubilari sociali, inaugurando la tensostruttura di via di Porta San Lorenzo, adiacente alla stazione Termini, area di grande concentrazione di persone senza fissa dimora. “Questa è una struttura importante – ha spiegato Gualtieri nel punto stampa che ha seguito la visita – che ci ha consentito di portare fuori dalla strada 41 persone che grazie a questo investimento hanno un letto, un’assistenza, una situazione dignitosa. Per me – ha ammesso Gualtieri – è stato emozionante e toccante vederli contenti di questa opportunità che, come molti di loro hanno detto, li aiuta nel reinserimento della società. Stiamo parlando di persone che devono avete una chance anche se attraversano una situazione di difficoltà, drammatica”. Questo dell’accoglienza di emergenza garantita nelle quattro tensostrutture giubilari capitoline “è un primo gradino: non è solo un posto di accoglienza, ma l’auspicio è che ci aiuti a costruire percorsi di sostegno e reinserimento. Oggi sono partite le prime due strutture, questa e quella di Ostiense, e sono già piene: 110 persone sono in un posto caldo e riparato. Roma capitale ha già circa mille posti d’accoglienza, con le due strutture di Tiburtina e via delle Fornaci che apriranno a gennaio si rafforzerà la nostra capacità”. Il sindaco non si è sottratto a dare conto delle critiche che hanno accompagnato la creazione di queste infrastrutture d’emergenza, soprattutto nell’area adiacente la stazione Termini: “Contrariamente a quello che qualcuno sosteneva – ha sottolineato Gualtieri – le persone hanno scelto volontariamente e la grande differenza è che quelle persone che sarebbero state lì fuori oggi sotto le tende, sono qui dentro al caldo”. Il Giubileo, secondo il primo cittadino, “è un’occasione per ricucire la città. Queste strutture ne sono l’esempio, come le tante iniziative sociali che speriamo essa incentivi, sia dal punto di vista del lavoro dell’amministrazione per più infrastrutture sociali, sia rispetto a una partecipazione maggiore della società. Si raccontava una cittadinanza ostile alle tensostrutture – ha constatato Gualtiero – quello che sta avvenendo è che i cittadini vengono e offrono aiuti, si mobilita una catena di solidarietà”.