Roma, 18 dic. (askanews) – L’economia ligure si avvia a chiudere l’anno in un quadro di sostanziale stabilità, in linea con le tendenze nazionali, contando su risultati non trascurabili in ambito turistico, degli utili d’impresa e nel settore delle costruzioni per effetto delle risorse del Pnrr. Permane cautela, invece, per il 2025 alla luce della situazione geopolitica con la sua incidenza sull’export e sul traffico marittimo – quindi sulle aspettative per la cantieristica navale che riveste un’importanza specifica.
Come riporta un comunicato, è la premessa sulla situazione economica ligure al centro di un incontro tra la Commissione regionale Abi Liguria, presieduta da Luigi Zanti, e la Direttrice della Filiale di Genova di Banca d’Italia, Raffaella Di Donato.
In tema di andamento del credito, secondo l’indagine regionale della Banca d’Italia, nel primo semestre del 2024 la domanda di prestiti da parte delle imprese è risultata debole, riflettendo le limitate esigenze legate al sostegno del capitale circolante e al finanziamento degli investimenti. Tale dinamica non è stata ostacolata dall’offerta in quanto i criteri applicati dalle banche sono rimasti sostanzialmente stabili. Sul tema delle garanzie e della collaborazione pubblico-privato ruota la grande occasione di attivare nuovi investimenti in particolare nell’area delle filiere strategiche. “L’apporto più significativo – ha affermato Zanti – proviene dal Fondo di garanzia per le Pmi, strumento importante di politica economica per favorire ulteriormente l’accesso al credito delle imprese”. In Liguria, tra gennaio e settembre 2024, il Fondo ha garantito oltre 404 milioni di euro di nuovi finanziamenti per 2.189 operazioni accolte con particolare riferimento ai settori del commercio all’ingrosso e al dettaglio; lavori di costruzione specializzati; attività dei servizi di ristorazione; costruzione di edifici; trasporto terrestre e mediante condotte.
All’attenzione, riporta ancora l’Abi, anche l’auspicata evoluzione del rapporto tra banche e confidi: evidenziata, ad esempio, la necessità di aumentare la dimensione medie dei confidi e costituire nuove Sezioni speciali regionali con l’obiettivo di incrementare le percentuali di copertura del Fondo di garanzia per le PMI su tutte le diverse tipologie di operazioni di finanziamento.