Milano, 16 dic. (askanews) – Andrea Orlando lascia il Parlamento e resta in Liguria come consigliere regionale. La decisione viene annunciata in un lungo video sui social, in cui il deputato Pd spiega che l’ufficializzazione arriverà in settimana: “Era un po’ la prima idea che ho avuto all’indomani della sconfitta” alle Regionali, “e tuttavia in molti mi hanno chiesto di riflettere, di pensare sull’opportunità di rimanere in Parlamento. Molti di loro, a partire dalla segretaria nazionale, mi hanno fatto presente come il mio contributo possa essere importante alla battaglia a livello nazionale. Allora era dovuto un supplemento di riflessione e qualche ragionamento in più, che mi hanno impegnato le scorse settimane. E tuttavia non ho cambiato idea”.
Per Orlando “è importante proseguire la battaglia che ho iniziato candidandomi alla guida della regione Liguria” ontro una destra “arrogante, che non sa fare i conti con i limiti delle esperienze di governo precedenti, che non sa rompere anche con aspetti di opacità di quelle esperienze. Una destra che guarda all’interesse di pochi piuttosto che all’interesse di tutti”.
La decisione di restare sul territorio “nasce anche dall’idea – sottolinea Orlando – che vengono prima le istituzioni delle pur legittime ambizioni di carattere personale. Non credo che questa mia scelta sarà risolutiva, però credo che nei confronti della destra dobbiamo saper opporre anche un’idea radicalmente diversa delle istituzioni, del modo in cui vengono gestite e vissute. E credo che anche dal livello territoriale si possa dare un contributo alla battaglia per costruire un’alternativa a livello nazionale”.
Una scelta sulla quale Orlando chiama subito a raccolta: “Ne parleremo venerdì 20 al Teatro Stradanuova a Genova per definire un percorso che consegni questo patrimonio a chi dovrà intraprendere la sfida per le prossime elezioni comunali a Genova. Abbiamo chiuso la campagna elettorale al Politeama di Genova e poi in tante piazze nella nostra regione. Dobbiamo far tornare a vivere ogni giorno lo spirito di quelle piazze e dovremo anche rafforzare quello spirito, allargando il cerchio delle persone che partecipano alla vita pubblica. Avremo il compito di riandare a incontrare le persone con le quali siamo riusciti a parlare soltanto qualche minuto in campagna elettorale e andare ad ascoltare le loro ragioni, i loro bisogni, le loro speranze. Se faremo tutto questo, davvero, le cose potranno cambiare. Il mio impegno e le mie capacità e il mio lavoro saranno a disposizione di questo progetto”.