Roma, 15 dic. (askanews) – L’Assemblea straordinaria generale dell’Associazione nazionale magistrati ha deliberato “di avviare immediatamente una mobilitazione culturale e una sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui pericoli di questa riforma, che, sia a livello centrale che locale, si articoleranno in diverse iniziative”. E’ quanto si legge nella mozione approvata dal sindacato delle toghe all’esito della due giorni di incontri e relazioni che si sono tenute in Cassazione. Tra le iniziative individuate c’è “l’immediata istituzione di un comitato operativo a difesa della Costituzione aperto all’avvocatura, all’università, alla società civile, indipendente da ogni ingerenza politica, anche in vista di una possibile consultazione referendaria, per far conoscere alla cittadinanza i pericoli derivanti dalla riforma” e “l’organizzazione di almeno una manifestazione nazionale da svolgersi in un luogo istituzionale significativo subito dopo l’eventuale approvazione in prima lettura della proposta di riforma”.
“L’immediata istituzione di un comitato operativo a difesa della Costituzione aperto all’avvocatura, all’università, alla società civile, indipendente da ogni ingerenza politica, anche in vista di una possibile consultazione referendaria, per far conoscere alla cittadinanza i pericoli derivanti dalla riforma”. Questo il primo punto della “mobilitazione” decisa dall’Anm contro la riforma della giustizia. Poi, subito dopo, “l’organizzazione di almeno una manifestazione nazionale da svolgersi in un luogo istituzionale significativo subito dopo l’eventuale approvazione in prima lettura della proposta di riforma”.
Al terzo punto c’è “lo svolgimento di iniziative comuni su tutto il territorio nazionale coinvolgendo istituzioni locali, avvocatura, scuole, università, esponenti della società civile”; poi “una forma di protesta e di sensibilizzazione da organizzare in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025”; e “la creazione di luoghi di confronto e sinergia con le altre magistrature”; “il rafforzamento di una strategia comunicativa innovativa ed efficace anche mediante il supporto di esperti della comunicazione”; “il coinvolgimento delle istituzioni europee preposte al monitoraggio dell’indipendenza e imparzialità della magistratura, anche per attivare eventuali procedure di infrazione”.
Subito dopo “l’indizione, in relazione all’iter parlamentare di discussione del DDL di riforma costituzionale, di una o più giornate di sciopero per sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli della riforma”.