Milano, 12 dic. (askanews) – La storica cantina abruzzese Masciarelli Tenute Agricole annuncia il restyling della sua Linea Classica. Due referenze, il Rosato IGT e il Trebbiano d’Abruzzo DOC, si presentano con una nuova veste grafica, “ispirata alla natura incontaminata della regione d’origine”. La bottiglia abbandona la classica etichetta e “diventa così strumento di design” attraverso la stampa serigrafica che rappresenta stilisticamente il patrimonio floristico e faunistico locale.
“Con questo restyling abbiamo voluto dare nuova vita alla nostra linea classica per omaggiare l’Abruzzo e la sua straordinaria ricchezza naturale, avvicinando ancora di più il consumatore al nostro mondo”, racconta Marina Cvetic, Amministratore Unico di Masciarelli Tenute Agricole, aggiungendo che “la qualità dei vini Masciarelli è indissolubilmente legata al territorio ed è quindi nostro dovere prendercene cura e proteggerlo”.
“Sulle bottiglie sono incisi i fiori e la fauna che compongono l’Abruzzo, regione che ospita ben il 75% delle specie animali presenti in Europa, incluse quelle rare come l’aquila reale, il lupo abruzzese, il camoscio d’Abruzzo e l’orso marsicano. Inoltre, il 70% della sua flora è endemica e rappresenta quasi un quarto della flora italiana” ha proseguito, concludendo che “ogni dettaglio di queste serigrafie è pensato dunque per raccontare una storia, la nostra storia, creando un ponte simbolico tra l’azienda e il paesaggio che da sempre l’ha ispirata”.
La grafica del Rosato IGT raffigura un tributo alla flora abruzzese e all’ampia diversità vegetale del territorio, attraverso un disegno naturale che incorpora erbe, fiori e radici. Le rose presenti nei vigneti Masciarelli, le genziane, le primule, le violette e i bucaneve prendono vita attraverso un design elegante. La creatività del Trebbiano d’Abruzzo Doc omaggia invece la fauna selvatica. L’immagine presenta infatti una selezione di animali iconici delle montagne e delle colline locali: lupi, aquile, orsi e cervi, affiancati da esemplari meno noti come i cavalli selvaggi di Campo Imperatore e rapaci notturni come gufi e civette.
Foto di Antinori