Roma, 13 dic. (askanews) – La Corte Costituzionale ha mosso rilievi alla legge sull’Autonomia. Che succede ora? “Siamo pronti a intervenire per rispondere alle osservazioni, ma la riforma ovviamente va avanti”. Così il vicepremier Matteo Salvini, in un’intervista su ‘Libero’.
“L’avevamo promesso e lo stiamo facendo. Autonomia significa garantire servizi migliori a tutti i cittadini, premiare il merito di chi amministra, tagliare gli sprechi e punire i politici incapaci. Sarà una rivoluzione pacifica e positiva”, afferma Salvini. “Dobbiamo guardare in faccia la realtà: questo è un paese che ha paura delle riforme”. Così, in un’intervista su ‘Il Corriere della Sera’, il governatore Luca Zaia.
Inviterà ad andare al mare per far mancare il quorum? “Il referendum è un istituto democratico. Se dovesse essere approvato anche dalla Corte costituzionale, decideremo che cosa fare. Ma credo che siano i promotori del referendum che dovrebbero preoccuparsi di più. Saranno loro a dover trovare i voti per abrogare la legge Calderoli. Che fino a quel momento è una legge pienamente in vigore”, risponde Zaia.
In merito alla decisione della Consulta di dare il via libera al referendum sul ddl Calderoli, Zaia afferma: “la Corte ha fatto il suo lavoro. Ma il dato sociale, prima ancora che politico, è che il referendum spacca l’Italia. Ci saranno comunque vincitori e vinti. Il divario e le diffidenze aumenteranno. La questione diventerà una ferita insanabile tra i pro e i contro, che giustificheranno il degrado simmetricamente, sia che la consultazione passi o non passi. No, non mi pare lo strumento più responsabile per unire il paese”.