Roma, 11 dic. (askanews) – “L’Italia non è esposta ad alcun rischio di procedure di infrazione europea né per il divieto di produzione, vendita di carne sintetica o coltivata né per il divieto di utilizzo del meat sounding per gli alimenti di origine vegetale. La norma risponde a un principio di precauzione, non è una regola tecnica peché non esiste un mercato ma una disposizione che introduce sanzioni nell’ordinamento per le violazioni a un divieto che altrimenti sarebbero rimaste impunite”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, rispondendo al Question time alla Camera a una interrogazione sul divieto di produzione e commercializzazione di carne coltivata e di denominazion evocative della carne per prodotti contenenti proteine vegetali.
Il ministro ha ribadito che a parere del govenro laa carne sintetica “è equiparabile a un farmaco per il suo processo produttivo e non ad alimenti di origine naturali e quindi va valutata scientificamente”.
Per quanto riguarda il cosiddetto meat sounding, “il governo ha sostenuto l’emendamento sul divieto di uso dei termini evocativi della carne – ha detto Lollobrigida – la disposizione richiedeva un decreto attuativo per l’adozione del quale si è avviata una ricognizione con le aziende di settore per elaborare un testo condiviso”. La Corte di giustizia europea poi “ha fornito il 4 ottobre scorso indicazioni precise per le denominazioni evocative dei prodotti a base di carne e il governo in questa direzione sta studiando modifiche alle norme per rendere la disciplina compatibile con la normativa unionale”, ha concluso Lollobrigida.