Milano, 3 dic. (askanews) – La discussione al Pirellone di una mozione di censura delle opposizioni contro l’assessore alla sicurezza della Lombardia, Romano La Russa (Fdi), è degenerata in urla e spintoni tra lo stesso esponente della giunta e il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Pierfrancesco Majorino. Un contatto fisico avvenuto dopo che La Russa, rivolto alle opposizioni, ha parlato di una loro “matrice violenta”, carente rispetto al passato degli anni Settanta del “coraggio di affrontare l’avversario a viso aperto”.
A quel punto il capogruppo dem si è avvicinato ai banchi della giunta strappando il microfono dalle mani dell’assessore, che lo ha spinto prima dell’intervento degli addetti dell’Aula e di altri consiglieri. La seduta è stata poi sospesa.
“Quanto accaduto oggi in Consiglio regionale è gravissimo e da condannare con fermezza. Il comportamento indegno dell’assessore alla sicurezza La Russa offende il ruolo delle istituzioni regionali, che appartengono a tutti i cittadini. La Lombardia non merita di essere rappresentata da chi oltrepassa i limiti arrivando a fare ricorso addirittura alla violenza fisica” ha commentato, tra gli altri, la deputata Silvia Roggiani, segretaria regionale Pd Lombardia.
“Lo scontro finale ha messo in evidenza come la sinistra predichi moderazione e invece sia la prima a dimostrare atteggiamenti aggressivi e provocatori, come ha fatto il presidente Majorino, strappando il microfono con una manata all’assessore regionale, fatto che richiama quanto accaduto recentemente nelle università, dove esponenti di sinistra hanno cercato di tappare la bocca a chi non la pensava come loro” ha replicato il capogruppo di Fdi in Lombardia, Christian Garavaglia.