Roma, 3 dic. (askanews) – L’euro digitale servirà anche a mantenere i “vantaggi enormi” rappresentati dalla valuta unica, che oggi pesa per circa il 20% sui mercati finanziari globali mentre di fronte alle sfide della digitalizzazione e delle transazioni “dobbiamo difendere questo peso e forse accrescerlo”. Lo ha affermato Piero Cipollone, componente del comitato esecutivo della Bce intervistato durante un evento di Rcs Academy.
Secondo Cipollone sui preparativi per l’euro digitale “stiamo andando avanti, siamo a buon punto, abbiamo un po’ di ritardo perché speravamo che la legislazione potesse essere a questo punto promulgata. Invece abbiamo ancora qualche ritardo. La Commissione ha emesso una proposta di regolamento nel giugno del 2023. Il parlamento europeo sta discutendo con il Council working group. La speranza è che ci sia un po’ di accelerazione per poter vedere la legislazione emanata. Perché noi non potremmo mai emettere l’euro digitale senza avere una legislazione in piedi”, ha detto.
“Come decisione, l’euro è stato un grande successo – ha detto il banchiere centrale -. Oggi l’euro pesa come moneta internazionale per circa il 20%. Dobbiamo difendere questo peso e forse accrescerlo perché ha dei vantaggi enormi. Avere una valuta di riserva importante è un beneficio importante per le nostre imprese e per le nostre economie. Il problema è che questa posizione non è garantita per sempre, è garantita se l’euro se viene usato come valuta di riserva ma anche come mezzo di scambio”. E in un il mondo che sta cambiando e si sta muovendo verso digitalizzazione “la nostra autonomia è molto bassa e per tutta una serie di pagamenti. Per esempio tutti i pagamenti che facciamo online e tutti i pagamenti cross-border, cioè quando andiamo negli altri paesi, non li facciamo con strumenti europei ma ricorrendo a strumenti non europei”.
“Al supermercato possiamo andare col nostro bancomat. Ma se vogliamo fare un acquisto online non possiamo farlo, dobbiamo usare soluzioni non europee. Questa è una dipendenza incredibile. Una volta che c’è lo schema dell’euro digitale, tutti apparteniamo allo stesso schema, quindi oggi le banche ci danno un prodotto che è limitato all’Italia, a meno di non pagare con uno dei famosi schemi internazionali. Con l’euro digitale – ha detto – avranno la possibilità di offrirci un prodotto che ci permette di pagare ovunque in Europa”, senza dover investire per sistemi ad hoc. (fonte immagine: ECB 2024).