Roma, 2 dic. (askanews) – Arriva il Distretto per l’Innovazione Agroalimentare Marsica, un progetto promosso da Inps, Agea(Agenzia per le erogazioni in agricoltura), Mcl (Movimento Cristiano Lavoratori) e Ost (Officina Sviluppo Territoriale), per ottimizzare il sistema produttivo della Marsica, conciliando l’agricoltura intensiva del Fucino con un’agricoltura sostenibile nelle aree circostanti.
L’obiettivo è accrescere il PIL del territorio valorizzando e ripopolando le aree inattive, diversificando la produzione e attraendo nuovi investimenti. Con l’adozione del Protocollo DIAM si stima un incremento della produzione totale del 15-20% nel Fucino e del 10-15% nella Marsica esterna al Fucino. I ricavi medi per ettaro potrebbero aumentare del 10-20% nel Fucino e del 15-25% nella Marsica extra-Fucino. Un aumento della produzione reso possibile anche grazie dati raccolti da Agea, che evidenziano un rilevante patrimonio territoriale non pienamente sfruttato nell’area. Su una superficie totale di 183.552,59 ettari, ben 114.310,99 ettari risultano infatti non richiesti, con ampie porzioni di aree seminabili abbandonate (460,68 ettari).
Il progetto, presentato oggi ad Avezzano, prevede inoltre una riduzione della manodopera meno qualificata e un aumento della domanda di lavoratori specializzati in grado di gestire le nuove tecnologie. Potrebbe di conseguenza generarsi una crescita occupazionale del 10% nell’industria di trasformazione agroalimentare e del 20-30% per gli specialisti dei servizi professionali per l’agricoltura. Un modello innovativo di sviluppo territoriale che potrebbe essere replicato in altre aree d’Italia, contribuendo alla crescita economica e sociale del Paese.
Tra le soluzioni, l’introduzione di innovazioni tecnologiche e di processo, come l’agricoltura di precisione, i sensori per il monitoraggio delle colture e l’automazione, per ottimizzare l’uso delle risorse e migliorare la qualità dei prodotti. Inoltre, il progetto mira a promuovere la coltivazione di terreni incolti, puntando su produzioni ad alto valore aggiunto come le piante officinali in permacultura, e a sviluppare il settore della trasformazione agroalimentare. Il tutto, favorendo la collaborazione tra pubblico e privato attraverso la creazione di un Ente di Governance che coordini le attività del Distretto. La presentazione si è conclusa con la sottoscrizione di un accordo territoriale da parte dei partecipanti, che si impegnano a collaborare per la realizzazione del progetto.