Strasburgo, 27 nov. (askanews) – Uno dei temi più importanti su cui il nuovo Parlamento europeo dovrà esprimersi nei prossimi mesi è quello dell’attuale crisi del settore automotive e della revisione del regolamento che ha fissato l’obiettivo delle auto nuove a zero emissioni di CO2 entro il 2035. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato oggi, durante il dibattito in plenaria a Strasburgo prima di ottenere la fiducia per il secondo secondo mandato del suo Esecutivo, che organizzerà uno “dialogo strategico” con i portatori d’interesse del settore, per ascoltarne le esigenze.
Ma per il capo delegazione di Fdi al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, c’è il rischio che questo prenda troppo tempo. “Il rischio che noi vediamo, dopo l’analogo dialogo strategico sull’agricoltura che abbiamo seguito nei mesi scorsi e che è durato molti mesi, è che noi non abbiamo molti mesi per dare una risposta alla crisi del settore dell’automotive. Noi abbiamo un’urgenza massima. E la prima urgenza, intanto, è l’entrata in vigore delle multe nei confronti dei produttori” delle auto che non rispettano i nuovi limiti alle emissioni che erano da rispettare entro il 2025.
Le sanzioni – ha continuato Fidanza – verranno applicate “dal primo gennaio, e questo ci porta a dovere intervenire da subito per fare in modo che questo multe non partano. E poi – ha aggiunto Fidanza – c’è l’urgenza di riaprire l’intero dossier, in particolar modo Come sta facendo il governo italiano attraverso il suo ‘non paper’, che verrà presentato al Consiglio Competitività dell’Ue di giovedì (domani, con il ministro Adolfo Urso, ndr) per riaprire la partita della neutralità tecnologica”.
Il ‘non paper’, che chiede àlla Commissione europea di anticipare all’inizio del 2025, invece che del 2026, la revisione del regolamento Ue sulle auto, è stato presentato dall’Italia e dalla Repubblica Ceca, hanno già aderito al non paper Austria, Bulgaria, Polonia, Romania e Slovacchia.
“Noi abbiamo bisogno – ha sottolineato capo delegazione di Fdi -di rilanciare il settore automotive nel segno della competitività e nel segno della libertà di utilizzare tutte le tecnologie che possano contribuire alla riduzione delle emissioni. Diciamo ‘no’ alla dittatura dell’elettrico tutto e subito, e ‘sì’ all’apertura a tutte le tecnologie disponibili. Questa è la nostra linea ed è anche la linea del governo italiano, che sta mitendo nuovi consensi”.
“Ed è quello su cui lavoreremo qui: ci auguriamo peraltro che già la plenaria di dicembre” del Parlamenrto europeo “possa essere l’occasione per discutere le mozioni dei gruppi politici sull’automotive, che furono rimandate in occasione del dibattito che svolgemmo in una sessione precedente, e che invece sono urgenti proprio alla luce – ha concluso Fidanza – della scadenza del primo gennaio”.