Milano, 26 nov. (askanews) – Motorola, nell’ambito del progetto NonMiViolare.it, ha presentato i risultati dell’indagine, realizzata insieme a Nielsen sul tema del revenge porn, e i primi passi per combattere questo fenomeno, con la collaborazione di Telefono Rosa. NonMiViolare è un progetto di education sull’uso responsabile dello smartphone contro il revenge porn, realizzato in collaborazione con Telefono Rosa, la prima associazione italiana al fianco delle donne che dal 1988 offre supporto alle vittime di violenza, con il contributo di Polizia di Stato – Polizia Postale e con il supporto di AC Monza, Pallacanestro Varese e UYBA Volley. Il revenge porn, ovvero la divulgazione non autorizzata di immagini o video intimi, rappresenta una grave forma di violenza e può portare a gravi conseguenze psicologiche e fisiche. Telefono Rosa e Motorola hanno rilevato un gap di comunicazione nei confronti dei giovani su questi temi e da qui nasce l’esigenza di una campagna che possa raggiungere i ragazzi in modo efficace.
Il primo passo per combattere il revenge porn è l’analisi del fenomeno, portata avanti attraverso un’indagine realizzata dalla società di ricerca Nielsen, su ragazzi e ragazze di età compresa tra i 18 e i 27 anni. Alcuni dei dati emersi sono allarmanti: un giovane su quattro conosce una vittima di questo reato, tema familiare al 92% degli intervistati. Nonostante la consapevolezza delle devastanti conseguenze psicologiche – come depressione, isolamento e persino suicidio – la percezione del rischio è sottostimata, con la metà dei giovani disposti a condividere nuovamente le proprie foto intime. Lo smartphone è lo strumento principale per il reato (90%), mentre il fenomeno del deepfake, le tecnologie che inseriscono il volto di una persona in contenuti pornografici senza il suo consenso, pur noto all’83%, è riconosciuto come reato in tutte le sue forme solo dal 52%. Preoccupante la scarsa propensione alla denuncia: meno della metà denuncerebbe conoscendo la vittima, e tra i giovani solo uno su quattro se si trattasse di un estraneo. Le donne intervistate mostrano maggiore consapevolezza dei segnali di pericolo rispetto agli uomini, che sottovalutano battute sulla diffusione di immagini o richieste insistenti di contenuti espliciti – fino a che non diventano pretese. I dati sottolineano anche una forte richiesta di informazioni: il 95% vuole maggiore consapevolezza sul fenomeno e il 79% desidera informazioni su come proteggersi. Queste ultime informazioni sono richieste specialmente dalle donne intervistate – una percentuale pari all’85% contro un 74% degli uomini. A questo link è disponibile un estratto che include ulteriori informazioni sui risultati ottenuti.
Sulla base di questi dati, Motorola e le esperte di Telefono Rosa, con il contributo di Polizia di Stato, hanno realizzato una guida pratica, un booklet, digitale e smart, che offre in un linguaggio semplice ai giovani gli strumenti concreti per: comprendere cos’è il revenge porn, quali sono le sue implicazioni legali, fisiche e psicologiche; prevenirlo, promuovendo una cultura del rispetto e della consapevolezza online; reagire in caso di diffusione di immagini intime, indicando a chi rivolgersi e quali passi intraprendere per tutelarsi. Il materiale dell’indagine e della guida pratica è disponibile a partire da oggi, 20 novembre, sulla landing page NonMiViolare.it, uno spazio online sicuro dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, e sarà distribuito nelle scuole grazie alle attività formative di Telefono Rosa e al supporto dei partner coinvolti.
“In un’epoca in cui le attività dei brand hanno un impatto sulla percezione della collettività – ha detto Carlo Barlocco, Executive Director & General Manager Italy di Motorola Italia – le aziende hanno il dovere di contribuire a sostenere responsabilmente le cause sociali del Paese in cui operano, facendo leva sui propri valori e asset. È emersa l’importanza di educare e fornire gli strumenti per combattere il revenge porn. Con uno smartphone, basta soltanto un minuto per danneggiare la vita di una persona: è importante per Motorola prevenire con un contributo reale e tangibile, disponibile per tutti”.
“Come donna, sono orgogliosa di promuovere questo progetto a difesa delle donne. È stato emozionante portarlo avanti, continuando un percorso, avviato l’anno scorso per fornire un sostegno pratico contro un grave reato come quello del revenge porn”, ha aggiunto Giorgia Bulgarella, Head of Marketing di Motorola Italia. “Siamo profondamente preoccupati dai dati emersi: un giovane su quattro conosce una vittima di revenge porn, e la metà di coloro che hanno condiviso foto intime lo rifarebbe, inconsapevoli del rischio. Per Motorola, come produttore di smartphone, è fondamentale promuovere un utilizzo responsabile di questi strumenti, proseguendo il nostro impegno contro questo reato, in particolare per la tutela delle giovani donne. Ringraziamo Telefono Rosa e i nostri partner per aiutarci a raggiungere i giovani, destinatari principali di questa importante iniziativa”.
“La prevenzione è un’arma importante in questa lotta – ha concluso Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente del Telefono Rosa -. Educare i giovani e le giovani al rispetto e alla parità è fondamentale. Come possiamo essere incisivi? Utilizzando i loro strumenti e il loro linguaggio. La tecnologia deve essere una nostra alleata e noi tutti dobbiamo essere capaci di sfruttarla per creare innovazione e non nuove forme di violenza. Usare responsabilmente lo smartphone oggi è necessario. Vogliamo che i giovani e le giovani sappiamo che cosa è la cyber violence e il revenge porn e che siano a conoscenza che ci sono modi per chiedere aiuto. I dati emersi ci hanno sottolineato quello che temevamo, i giovani e le giovani non sono consapevoli di quanto sia pericoloso il revenge porn e delle conseguenze gravi che provoca questo tipo di violenza. Per questo ringraziamo Motorola per questa collaborazione che ci ha permesso di fornire un sostegno pratico ed essenziale”.