Roma, 25 nov. (askanews) – Parte il countdown per la Fiera Internazionale dei Tartufi d’Abruzzo, l’appuntamento dedicato a uno dei tesori enogastronomici più importanti della Penisola che, per il terzo anno, va in scena in una delle sue terre d’elezione. L’Abruzzo, infatti, rappresenta una delle migliori aree di produzione di tartufi italiani, sia in termini di eterogeneità vantando ben nove varietà, sia in termini di volume con una produzione annua di 800 quintali, di cui 380 commercializzati all’interno della regione per un fatturato di oltre 5 milioni di euro.
Un patrimonio di biodiversità simbolo di un territorio ricco di tradizioni e sapori autentici che L’Aquila, proclamata Capitale della Cultura 2026, è pronta a celebrare da venerdì 29 novembre a domenica 1 dicembre, a Piazza del Duomo, nel cuore del capoluogo abruzzese.
Emanuele Imprudente, vice presidente della Regione Abruzzo, spiega: “come sempre l’obiettivo è quello di aprirci al mondo, per conquistare nuovi mercati, da qui la presenza di ben 15 buyers provenienti dall’estero, in linea con la strategia di internazionalizzazione dell’agrifood abruzzese, di cui il tartufo rappresenta una punta di diamante, che non teme rivali, sia come materia prima, sia come prodotto trasformato”.
La Fiera Internazionale dei Tartufi d’Abruzzo, giunta alla sua terza edizione, quest’anno vede la partecipazione di oltre 50 aziende, 18 ristoranti del territorio e una nutrita presenza di food truck per assaporare e vivere appieno l’Abruzzo con un calendario di attività ricco e variegato.
Al centro della manifestazione gli stand delle aziende dove assaggiare e acquistare i prodotti locali, conoscere il legame tra il tartufo e le zone di raccolta abruzzesi e approfondire le differenti caratteristiche sensoriali delle nove varietà, attraverso il racconto dei produttori. Ma anche degustazioni, masterclass e cooking show con chef della zona e di fama internazionale per conoscere le molteplici potenzialità del tartufo.