Milano, 22 nov. (askanews) – Esperti sul cambiamento climatico da 16 paesi tra cui membri e partner della NATO, dall’Unione Europea e dall’Unione Africana si sono riuniti a Roma dal 19 al 21 novembre, per esaminare alcune delle sfide più pressanti legate al clima, che l’Europa e il Mediterraneo devono affrontare. Di fronte agli eventi meteorologici estremi, all’innalzamento del livello del mare e alla siccità, le implicazioni per la sicurezza in tutto il quartiere meridionale dell’Alleanza sono significative.
Gli esperti si sono riuniti per condividere opinioni ed esperienze sulla gestione delle catastrofi e sulla risposta alle crisi e su come mitigare i rischi derivanti da tali eventi, anche attraverso l’uso di tecnologie digitali e satellitari. Tra le loro conclusioni chiave c’è l’importante ruolo svolto dalle forze di difesa per proteggere i sistemi sociali, economici e industriali e le infrastrutture critiche.
L’evento è uno dei tanti che la NATO riunisce attraverso il suo programma Science for Peace and Security (SPS). “Questo evento dimostra il crescente livello di ambizione della NATO nella sua cooperazione con i partner nel nostro vicinato meridionale, nel quadro di SPS. Queste attività contribuiscono a costruire una cooperazione pratica a lungo termine su sfide che non conoscono confini attraverso il dialogo e lo scambio di conoscenze”, ha osservato Claudio Palestini, Capo del Programma Scienza per la Pace e la Sicurezza della NATO.
Kais Abu Dayyeh, Ambasciatore del Regno di Giordania in Italia, ha sottolineato come l’evento “riflette la profondità della partnership strategica tra il Regno hascemita di Giordania e la NATO, che si è sviluppato in tre decenni sotto il dialogo mediterraneo della NATO”. Ha aggiunto che la Giordania gode di uno “status di partenariato rafforzato con la NATO”, che sarà ulteriormente rafforzato dalla creazione di un ufficio di collegamento della NATO ad Amman.
L’evento, intitolato “Climate Change and Natural Hazards nella regione euro-mediterranea: Security Implications and Crisis Management”, è stato organizzato dalla Fondazione Med-Or italiana e dal Ministero degli Affari Esteri ed Espatriati in Giordania, con il sostegno del Programma NATO Science for Peace and Security Programme.