Roma, 21 nov. (askanews) – “Difendere l’agricoltura dagli effetti e dalla conseguenze dirette dei sempre più frequenti eventi climatici estremi è senza ombra di dubbio uno dei principali e più urgenti imperativi sui quali è necessario continuare a lavorare, con il duplice obiettivo di tutelare gli agricoltori, in termini di perdita produttiva, ma anche e soprattutto l’ambiente e il territorio e, di conseguenza, i cittadini”: così il presidente della Copagri Tommaso Battista, spiega i temi che saranno al centro del convegno “Andamento meteo e calamità naturali: le risposte della PAC e del Paese” organizzato dalla Copagri e in programma lunedì 25 novembre, dalle 15 a Ravenna.
“Gli effetti del cambiamento climatico sono ormai sempre più sotto gli occhi di tutti; le drammatiche inondazioni del mese scorso sono tornate a colpire le stesse zone interessate dalle alluvioni di maggio 2023, che nell’Emilia-Romagna e nelle Marche hanno causato, alla sola agricoltura, danni diretti che hanno sfiorato il miliardo di euro, danneggiando quasi 12mila aziende e oltre 160mila ettari di terreni”, rimarca il presidente della Copagri, annunciando che il convegno muoverà proprio da queste premesse, per analizzare nel dettaglio le possibili risposte tecniche messe in campo dalla PAC e dalla politica nazionale.
Ai lavori, ai quali sono stati invitati i massimi vertici dell’Unità commissariale del governo per la ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione, interverranno tra gli altri il direttore generale dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare-Ismea Sergio Marchi e il direttore dell’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura-Agrea Silvia Lorenzini.