Roma, 21 nov. (askanews) – Dal rapporto Ismea 204 sull’agroalimentare italiano presentato oggi al Masaf “emergono ancora una volta le straordinarie doti di solidità e resilienza dell’agroalimentare italiano, di fronte alle tante sfide di natura macroeconomica, geopolitica e meteo climatica che si è trovato a fronteggiare negli ultimi anni”. Lo ha detto Sergio Marchi, direttore generale di Ismea, nel corso della presentazione del rapporto oggi al Masaf.
L’agroalimentare è un settore “che si è ritagliato un posto di rilievo nell’economia nazionale, arrivando a rappresentare, nella sua accezione più estesa ‘dal campo alla tavola’, oltre il 15% del Pil nazionale, e che riveste un ruolo da protagonista anche in Europa e nel mondo – ha aggiunto Marchi – Al nostro Paese si deve quasi il 17% del valore aggiunto agricolo europeo e quasi il 12% di quello dell’industria alimentare, quote che collocano l’Italia ai primissimi posti in Ue, mentre le esportazioni, cresciute di circa il 90% in un decennio, evidenziano una dinamicità superiore alla media europea, mondiale e dei principali competitor”.
Restano però alcune criticità: innanzitutto la questione della strutturale dipendenza dall’estero di alcune filiere chiave del made in Italy, “un tema a cui il Masaf e il Governo hanno dedicato particolare attenzione con la istituzione di uno specifico Fondo per la Sovranità alimentare”. Il rapporto Ismea ha riservato quest’anno un ampio approfondimento a riguardo, volto anche all’identificazione delle catene di fornitura maggiormente vulnerabili a causa dei fattori geo-politici, climatici e sanitari.