Milano, 18 nov. (askanews) – Sono 937 le etichette proposte da “Berebene 2025”, la nuova edizione della guida del Gambero Rosso ai migliori vini d’Italia entro i 20 euro. Di queste 64 sono spumanti e frizzanti, 412 sono bianchi, 69 rosati, 377 rossi e 15 vini dolci. La Denominazione più premiata è la Barbera d’Asti (con 16 vini), che traina il palmares del Piemonte, la regione con la migliore offerta per il bere bene con 112 vini, seguita da Veneto, con 92 vini e Toscana, con 84.
Il volume, curato da William Pregentelli e giunto alla sua 34esima edizione, dimostra come l’Italia, a differenza di altri Paesi a vocazione enologica, offra ottimi vini per ogni fascia di prezzo, tutti in grado di restituire l’identità di una zona viticola, il tratto caratteristico di un vitigno, la filosofia produttiva di un vignaiolo o di un’azienda. A partire da ben 92 ottime bottiglie sotto i 10 euro.
“L’accessibilità del vino italiano è il vero tema del momento, i prezzi sono cresciuti tanto e hanno finito per allontanare una fascia giovane di pubblico. Per fortuna, con buon spirito critico e di ricerca possiamo ancora trovare eccellenti bottiglie sotto i 20 euro in tutte le regioni” ha spiegato il direttore del Gambero Rosso, Lorenzo Ruggeri, aggiungendo che “così abbiamo redatto una carta ideale con bollicine, cui abbiamo aggiunto i frizzanti, i bianchi, i rosati, i rossi. Senza trascurare qualche vera chicca tra i dolci”.
I sei “premi nazionali” sono stati assegnati a “La Matta Dosaggio Zero 2023” di Casebianche (“Miglior bollicina”); “Falerio Pecorino Maree 2023” di Madonnabruna (“Miglior bianco”); “FCO Pinot Grigio Ramato 2023” di Sirch (“Miglior rosato”); “Chianti Cl. 2021” di Borgo Salcetino (“Miglior rosso”); “Canelli Tenuta del Fant 2023” di Il Falchetto (“Miglior dolce”); e il “Barbera d’Asti Sup. Savej 2021” di Terre Astesane come “Miglior Vino sotto i 10 euro”.
Per quanto riguarda invece i 21 “Campioni Regionali”, sono stati andati a “VdA Petite Arvine 2023” di Les Cretes (Valle d’Aosta); “Barbera d’Asti Sup. I Tre Vescovi 2022” di Vinchio Vaglio (Piemonte); “Riviera Ligure di Ponente Vermentino 2023” di Durin (Liguria); “RGC Groppello 2023” di Cantrina (Lombardia); “Trentino Riesling 2023” di Maso Poli (Trentino); “A. A. Pinot Bianco 2023” di Kettmeir (Alto Adige); “Bardolino Montebaldo Delara 2022” di Guerrieri Rizzardi (Veneto); “FCO Pinot Bianco 2023” di Roberto Scubla (Friuli Venezia Giulia); “Romagna Albana Albena 2023” di Assirelli (Emilia Romagna); “Chianti Colli Fiorentini Sorrettole 2022” di La Querce (Toscana); “Bianchello del Metauro Sup. Rocho 2022” di Roberto Lucarelli (Marche); “Spoleto Trebbiano Spoletino 2023 di Le Cimate (Umbria); “Lepino 2020” di Donato Giangirolami (Lazio); “Cerasuolo d’Abruzzo Baldovino 2023” di Tenuta I Fauri (Abruzzo); “Molise Tintilia 2021” di Tenute Martarosa (Molise); “Rosato 2023” di Cenatiempo (Campania); “Aglianico del Vulture Synthesi 2020” di Paternoster (Basilicata); “Terra d’Otranto Negroamaro Notte Rossa 2022” di Terre Di Sava (Puglia); “Cirò Rosso Cl. Sup. Colli del Mancuso Ris. 2021” di Ippolito 1845 (Calabria); “Sicilia Giato 2023” di Centopassi (Sicilia) e “Vermentino di Sardegna Chlamys 2023” di Tenute Fois – Accademia Olearia (Sardegna).