Roma, 16 nov. (askanews) – Le ultime statistiche diffuse dall’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS) rivelano che 1 adulto su 4 e 1 minore su 5 soffre di disturbi del sonno, per un totale di 12 milioni di individui. In particolare sono le donne ad essere le più colpite Esse rappresentano infatti il 60% delle persone che soffrono di tali disturbi in forma transitoria o cronica. Non solo: la stessa Associazione svela che il 30% degli italiani dorme meno di 6 ore per notte.
In questa particolare classifica che svela in quali regioni si dorme meno appare evidente che, al contrario di quanto ci si possa aspettare, di notte si riposa meno al Sud che a Nord: mediamente in Puglia e Sicilia sono 6.6 le ore di sonno notturno, in Calabria 6.7, in Basilicata 6.8. Man mano che si risale lo stivale le ore aumentano: ad esempio nelle Marche la media è di 7 ore, seguita dall’Umbria e Toscana (7.1 e 7.2 rispettivamente).
È la Val D’Aosta a detenere lo scettro dei riposi più lunghi con 7.5 ore medie, seguita dal Trentino con 7.4 e, un po’ a sorpresa, l’attivissima Lombardia con 7.3. In ogni caso l’età incide sulla durata del sonno, un rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane segnala che i giovani nella fascia 18 – 24 anni dorme un’ora in meno degli over 65: 6 ore e 40 minuti contro 7 ore e 40.
L’insonnia comunque è un fenomeno che si acuisce durante i cambi di stagione. In particolare in autunno si associa facilmente a sintomi come stanchezza e ansia. L’organismo che si trova a fare i conti con i primi freddi, con la ripresa del lavoro e della scuola, con la diminuzione delle ore di luce: questi sono tutti fattori che si possono riflettere in diversi modi sul fisico ed avere conseguenze sul benessere delle persone.
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