Baku, 12 nov. (askanews) – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, che ospita il vertice delle Nazioni Unite sul clima a Baku, ha difeso i combustibili fossili e il diritto dei paesi a sfruttarli nel suo intervento davanti a decine di leader mondiali alla Cop29. Una posizione espressa con toni duri e assai inusuali per un paese che ospita la Conferenza Onu sui cambiamenti climatici: già l’anno scorso la Cop era stata ospitata da un altro paese fortemente dipendente dai combustibili fossili, gli Emirati Arabi Uniti, ma l’approccio nei discorsi ufficiali delle autorità emiratine era stato molto meno belligerante di quello di Aliyev.
Aliyev ha dichiarato che l’Azerbaigian è stato oggetto di “calunnie e ricatti” per il suo utilizzo di combustibili fossili e che nessun Paese dovrebbe essere giudicato per le sue risorse naturali. “Accusarci di avere il petrolio è come accusarci di avere più di 250 giorni di sole all’anno a Baku. I paesi dovrebbero essere giudicati in base ad altri criteri, ad esempio il livello di disoccupazione: in Azerbaigian è del 5,4%, il livello di povertà è del 5,2% – ha detto – è un dono di Dio. Ogni risorsa naturale, che sia petrolio, gas, vento, sole, oro, argento, rame, è una risorsa naturale. E i paesi non dovrebbero essere biasimati per averle e non dovrebbero essere biasimati per aver portato queste risorse sul mercato, perché il mercato ne ha bisogno, la gente ne ha bisogno”.