Ail arriva nelle scuole con il progetto ogni “Dono è un nodo” – askanews.it

Ail arriva nelle scuole con il progetto ogni “Dono è un nodo”

Programma di educazione alla salute e alla cultura del volontariato nelle scuole
Nov 7, 2024
Roma, 7 nov. – AIL è attenta al mondo dell’educazione perché consapevole del ruolo della scuola nel formare un sistema di valori nei giovani e nella costruzione della loro identità personale. Per questo l’Associazione ha strutturato il progetto di educazione e sensibilizzazione Ogni dono è un nodo, rivolto ai giovani delle IV e V superiori, che ha come obiettivo principale promuovere la cultura del volontariato, della donazione di sangue e midollo e una maggiore consapevolezza sui propri atteggiamenti e stili di vita.

Il progetto si sviluppa in due parti: una campagna di sensibilizzazione per la donazione di sangue e midollo, che ha visto il suo punto di massima esposizione mediatica lo scorso agosto ma che rimarrà un appuntamento fisso per AIL; implementazione del progetto educativo in almeno 11 istituti di secondo grado di 11 province italiane per potenziare la cultura della solidarietà e del dono. Questa fase del progetto, cominciata a ottobre, continuerà per tutto l’anno scolastico 2024/2025, con l’obiettivo di coinvolgere un numero sempre maggiore di scuole.

Un percorso fatto di professionisti per coinvolgere i ragazzi, da nord a sud. AIL ha individuato 11 sedi territoriali dell’Associazione in tutta Italia che sono state formate da un team di professionisti per avviare il progetto nelle provincie di appartenenza, con il supporto di linee guida e di materiali formativi.
Le sedi che hanno aderito sono: Ascoli Piceno, Bari, Brescia, Catania, Frosinone, Latina, Lecce, Palermo, Reggio Calabria, Salerno e Treviso.

A partire dall’ottobre 2024 ogni sede AIL aderente, coinvolgerà almeno 13 classi sul proprio territorio, in uno o più istituti, dove un’équipe composta da un educatore, uno psicologo, un insegnante, un tutor d’aula e un volontario AIL formerà i peer educator, ovvero due ragazzi per ogni classe per un totale di 26 peer per istituto. Questi studenti saranno impegnati in una formazione della durata di 18 ore, suddivise in 6 incontri, sia pratici che teorici. Una parte fondante del loro percorso, infatti, sarà la partecipazione attiva a delle attività di volontariato e la creazione, tramite un laboratorio di comunicazione, di una campagna di sensibilizzazione alla donazione di sangue e midollo, che poi verrà diffusa a tutta la scuola e al di fuori di essa, per arruolare nuovi donatori attivi.
Alla fine di questo percorso i peer saranno chiamati, sotto la supervisione di un referente di progetto, a trasmettere ai propri compagni quanto appreso, secondo i principi della peer education, che consente ai ragazzi di non essere fruitori passivi ma attori protagonisti nella trasmissione del messaggio. Con il coinvolgimento di almeno 13 classi sugli 11 territori selezionati, si stima che in questa fase del progetto verranno raggiunti in maniera diretta dal messaggio AIL almeno 3000 ragazzi in tutta Italia.

La peer education (educazione tra pari) è un metodo educativo in cui i giovani assumono un ruolo attivo nell’insegnamento e nel supporto reciproco, imparando gli uni dagli altri. Questo approccio si basa sull’idea che i coetanei possano essere formatori particolarmente efficaci, poiché condividono esperienze, linguaggi e interessi simili, facilitando una comunicazione più diretta e coinvolgente. Il metodo della peer education è uno più diffusi per la promozione della salute e per la prevenzione dei comportamenti a rischio in età adolescenziale e giovanile perché è un approccio che rende i giovani “potenti” nel lavoro con i coetanei.

Con questo progetto AIL si propone di trasmettere il proprio messaggio e i propri valori creando una rete fatta di persone, il cui innesco principale sono i ragazzi stessi, non solo uditori ma veri e propri ambassador dell’Associazione. Ecco gli obiettivi del progetto: sensibilizzazione sui temi dell’impegno civile e del volontariato, essenziale per costruire nel tempo una cittadinanza consapevole e aperta alla condivisione dei problemi sociali; accrescimento dell’autostima e della fiducia in sé stessi; incoraggiamento verso l’autonomia e l’auto-direzione, capacità che aiutano i giovani a proiettarsi nel proprio futuro; riconoscimento della solidarietà come valore fondante del vivere insieme; acquisizione di conoscenze sulle patologie onco-ematologiche e gli aspetti psicologici ad esse legati; valorizzazione dell’importanza della donazione che si concretizza in un aumento di donatori tra i giovani e di un coinvolgimento diretto nelle campagne di promozione della raccolta sangue e/o di cellule staminali del midollo osseo; conoscenza di stili di vita sani e promozione del benessere personale.