Roma, 7 nov. (askanews) – “La separazione delle carriere non risolve il problema di cui parla la maggioranza. Non è un problema centrale. Si afferma che il giudice sia in qualche modo succube del pm e che quindi sia più propenso ad accogliere le sue istanze. Invece il rilevamento statistico che è stato fatto, ha accertato che l’anno passato il 54,8 per cento dei processi si sono conclusi con una assoluzione. Questo è evidentte che sta a significare come da parte del giudice non vi è nessuna intenzione di aderire a quelle istanze del pm. Il giudice, già oggi, è indipendente”. Lo ha detto il vicepresidente della commissione giustizia della Camera, Federico Cafiero De Raho, nel corso del suo intervento al Salone della Giustizia al Tecnopolo Tiburtino. “Sono contrario al disegno di legge. La Costituzione riconosce autonomia ed indipendenza alla magistratura. Il controllo di legalità deve essere esercitato nei confronti di tutti. Ed invece cosa notiamo di recente? Che laddove i giudici emettono sentenze non condivise dal governo o da una parte politico, si ritiene che il giudice sia avverso. Non si pensa che il giudice applica la legge. E’ obbligato ad applicare la legge. Separare i due ordini di magistrati rappresenta un indebolimento del sistema. Il pm perderà la sua funzione di magistrato imparziale, ma sarà un accusatore, investigatore, chiamato a risolvere il caso ad ogni costo”.