Budapest, 7 nov. (askanews) – Prende il via alla Puskas Arena di Budapest la quinta riunione della Comunità politica europea con il premier ungherese Viktor Orban ad accogliere i leader invitati, da Meloni e Zelensky al segreteraio della Nato, Mark Rutte. Seguirà, venerdì, un Consiglio europeo informale dal quale si attende un “Nuovo patto europeo per la competitività” sulla base dei rapporti redatti dagli ex premier italiani Enrico Letta e Mario Draghi.
Al summit sono invitati 47 capi di Stato e di governo dei Ventisette e dei loro vicini, dalla Turchia, all’Ucraina, al Regno Unito, oltre ai vertici della Comunità Europea.
All’ordine del giorno: le sfide alla sicurezza dell’Europa, tra cui soprattutto l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, così come il conflitto in Medio Oriente, l’immigrazione. Ma a tenere banco sarà anche l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, con tutto ciò che di divisivo comporta anche in seno all’Europa e in un summit ospitato da un filotrumpiano della prima ora come Orban.
Se la precedente amministrazione Trump aveva destabilizzato non poco le relazioni politiche ed economiche transatlantiche, oggi è sulla guerra in Ucraina che le divisioni tra i due alleati potrebbero assumere dimensioni rilevanti, avendo Trump promesso in campagna elettorale di porre fine alla guerra “entro 24 ore” dall’elezione, cosa che lascerebbe presagire un repentino disimpegno statunitense nei confronti di Kiev.